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Dalai Lama a Roma, ma non viene ricevuto dal papa

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Il sommo capo vivente della religione buddista, nonché capo spirituale del popolo tibetano Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, è a Roma.
Come sarebbe naturale aspettarsi in una circostanza del genere, il Dalai Lama dovrebbe essere accolto in Vaticano, sede della religione cristiana posta nella medesima città. Le alte gerarchie ecclesiastiche, però, non hanno acconsentito all’incontro, richiesto formalmente dall’entourage del monaco buddista.

Intervistato in una piazza, il piccolo ed umile monaco circondato dall’affetto della gente dice: “Questa volta non incontrerò Papa Francesco, l’amministrazione del Vaticano dice che non è possibile perché potrebbero crearsi degli inconvenienti. Però apprezzo il Pontefice, lo apprezzo veramente.” Tenzin Gyatso, premio Nobel per la pace nel 1989, è a Roma per partecipare al summit dei premi Nobel.

Al suo arrivo a Roma, queste le parole del leader tibetano: “Le guerre in nome della religione sono incomprensibili. Bisogna ribadire con forza la necessità di realizzare in nome della religione e di promuovere l’armonia tra le religioni, come è stato fatto in India che è un esempio di convivenza pacifica”. Il Dalai Lama è stato accolto festosamente con musica tradizionale del suo Paese e striscioni da parte di fedeli italiani, ma anche da rappresentanti della comunità tibetana in Italia. “Tutti abbiamo la responsabilità di promuovere l’armonia“, ha aggiunto.

Il lavoro di papa Francesco per la protezione dei cristiani in Cina è lodevole, ma non può essere colmato con la sola fede il divario che divide il papato dal governo centrale di Pechino, che si permette di nominare vescovi motu proprio. Non è negando al capo del governo tibetano in esilio un colloquio che si possano rinsaldare i rapporti con la Cina, né dovrebbe essere accettabile che tale colloquio recasse nocumento al dialogo sino-romano. Si tratta di un palese cedimento alle ragioni della forza d’occupazione cinese da parte della Chiesa cattolica.

In questo modo si perpertra un grave sgarbo alla gran parte della popolazione italiana ed europea stufa delle gerarchie ecclesiastiche, dei loro continui scandali e che si sta rivolgendo sempre più massicciamente verso le letture e le meditazioni orientali, i modi di concepire l’esistenza e le considerazioni religiose/esistenziali proposte dal piccolo monaco.

Un amico poneva una questione che riporto: “come può un Papa che concede colloquio ai rappresentanti dei centri sociali non volere incontrare il Dalai Lama?“. 

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Redazione Elzeviro.eu

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