Affari di Palazzo

Polizia di Macron usa spray urticante contro gli immigrati

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Ancora Macron. Ancora quella Francia che si comporta da bulla verso i Paesi confinanti. Ancora una gendarmerie che assume comportamenti immaginabili solo nel mondo onirico del più estremista tra i leghisti.

Siamo sempre al confine francese con Ventimiglia, questa volta l’episodio incriminato è avvenuto sul treno che dalla città di frontiera ligure arriva sino a Monaco.

Spray urticante contro i migranti, l’ultima arma del liberale Macron

Migranti respinti al confine francese di Ventimiglia

Dopo i continui respingimenti al confine, anche ai danni di donne e bambini, dopo aver scaricato migranti nel territorio italiano, ecco che la gendarmeria francese passa all’artiglieria pesante.

Dello spray urticante è stato infatti spruzzato dai poco accorto agenti di Parigi, dicono per bloccare dei migranti. Così facendo hanno però intossicato buona parte dei passeggeri del treno, costretti a scendere alla fermata per riprendere a respirare, perdendo però così il treno. Lavoratori pendolari italiani costretti a perdere una giornata di stipendio per colpa della scarsissima noncuranza per il prossimo mostrata ancora una volta dagli agenti francesi.

Bernard Henry Levy, profeta liberal de noantri

Osservando queste scene di ordinaria dis-umanità in quel di Francia, sovvengono alla memoria le parole dell’intellettuale, liberal, europeista, nonché pro accoglienza tout court, Bernard Henry Levy, per gli amici BHL:

Non c’è nessuno con la caratura di Macron, che rappresenta oggi l’unica chance per l’Europa. In Italia vi servirebbe proprio un Macron

Insomma per il mondo liberal l’unica chance europea è rappresentata da un Presidente che militarizza i confini, ordina alla polizia di dare la caccia ai migranti sui treni e una volta catturati, li fa impacchettare come raccolta differenziata e li scarica al confinante europeo di turno. Senza fare troppi complimenti, preferiamo di gran lunga i nostri burattini.

 

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Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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