Politica interna

L’idea – non smentita – del Colle: Mario Draghi Senatore a vita

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Secondo indiscrezioni, risprese, da più testate, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe intenzione di nominare un ennesimo senatore a vita: Mario Draghi.

‘ attuale presidente dell’istituzione ‘indipendente’ in seno all’UE denominata Banca Centrale Europea Mario Draghi, infatti, potrebbe essere investito di tale onore.

Ed ecco che rimbalza la vecchia diatriba costituzionale sul dettato della Carta che permette la nomina di 5 senatori a vita, ove non è ancora chiaro se siano 5 nominabili da ogni presidente o 5 in tutto (come chi scrive propende a credere).

Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario

art 59, II co. Cost.

Resta inappuntabile il fatto che i signori che siedono a Palazzo Madama nominati direttamente dal presidente della Repubblica ci costano 21.850 euro al mese o 276.639 euro all’anno per ciascuno.

Mario Draghi potrebbe diventare un collega di Mario Monti,

nominato da Napolitano subito prima di essere nominato premier. Questo non prima di terminare il suo mandato alla BCE.

Secondo molti interpreti questa mossa dell’inquilino del Quirinale serberebbe il significato recondito, ma nemmeno troppo, di presentare un’alternativa di governo non appena se ne presentasse l’occasione, magari in vista di uno stallo politico. Stallo politico che, guardando alle recenti cronache politiche ed i battibecchi tra le due compagini di Governo, non sembra troppo di là da venire.

Sembra infatti che il Movimento 5 Stelle si stia istituzionalizzando–  si vedano gli interventi da Fazio di Luigi Di Maio, attuale capo politico del Movimento, che attacca Salvini di strizzare l’occhio all’estrema destra e tesse proditoriamente le lodi dell’Unione europea. Tanto da proporre perfino un ingresso del M5S nel PPE, lo stesso partito che ospita, per dirne una, Forza Italia.

Nell’eventualità della caduta del governo gialloverde, il presidente della Repubblica non avrebbe dunque, secondo molti commentatori (su tutti Maurizio Blondet) alcuna necessità di sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni, avendo già pronto il suo uomo, quel Mario Draghi che Pd e Forza Italia sono già pronti a sostenere, e che il M5S sembra possa, un domani non troppo prossimo, essere disponibile ad accettare.

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Redazione Elzeviro.eu

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