L’altro ieri, sulle colonne de La Stampa campeggiava una mega-intervista su La Stampa a Massimo D’Alema, ieri un’altra mega intervista su La Repubblica a Romano Prodi.
Dipendenti dal palcoscenico e assetati di potere, sgomitano per rivendicare meriti e per proporsi a nuovi incarichi.
L’epoca della distruzione dei diritti del lavoro, l’epoca dei bombardamenti umanitari decisi dall’allora iperpotenza americana e delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni che si traducevano in saccheggi dei beni dello stato a vantaggio di pochi (amici loro) e a danno del popolo bue (noi).
Hanno dato quello che hanno dato, forse non potevano fare altro perchè il grande flusso della Storia dopo la caduta del Muro di Berlino era quello e l’Italia non ha la forza per andare controcorrente, ma ora ci lascino in pace e la smettano di darci ulteriori afflizioni con le loro rivendicazioni e la loro smisurata ambizione.
Facciano uscire giovani – si spera – più lucidi, generosi e capaci di quanto non lo siano stati loro e si consegnino all’oblio delle genti e al giudizio degli storici.
Giuseppe Masala
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