GRANDINATE non solo metereologiche imperseveranno sulla penisola.
Presto si accorgeranno anche i più ottimisti di essere stati vittime di un imbroglio colossale. Non si tratta di gufare contro il governo in carica (sicuro ormai di restare in sella per tutto un quadriennio), ma di fare i conti con la cruda realtà. Il 40,8% dei consensi in favore di Renzi è in effetti uno scarso 23% se la matematica non è un’opinione.
Il premier (non il Pd) è stato votato più o meno convintamente da undici milioni di italiani, ma gli aventi diritto erano più di quarantanove. Ciò significa che i restanti (circa 38 milioni di cittadini), in un modo o nell’altro, hanno scelto diversamente e non sono caduti nell’inghippo. Bankitalia ha reso noto (dopo le elezioni, caso strano) che la casa costerà il 60% in più dell’anno scorso.
Troppo faticoso per i nostri governanti aguzzare l’ingegno per portare a casa i fondi europei a nostra disposizione (che vanno a finire ad altri stati più accorti); meglio racimolare soldi dalle tasche dei cittadini pecoroni, che presi in giro ed a calci nel sedere, applaudono pure. Chi ha ricevuto gli 80 euro in più nella busta di maggio, calcoli quanto gliene rimangono, mentre gli altri (per non soccombere) dovranno sedersi per terra fuori dalle chiese. Giuseppe Franchi Naa
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