TORINO – Flavio Tosi non è il Segretario della Lega Nord, ma il suo nome è tra quelli più di spicco nel movimento: in Veneto il sindaco di Verona è un’istituzione; il suo, uno dei pochi feudi mantenuti strettamente e senza gli scossoni che negli ultimi tempi hanno investito la politica “padana”. Tosi è inoltre segretario di quella Liga Veneta ossatura principale della Lega Nord e recentemente è stato al centro delle cronache nazionali schierandosi a difesa degli incarcerati con l'(assurda) accusa di terrorismo, quegli indipendentisti che con uno sparapatate parlavano, sconvolti da uno stato vessatore e tartassatore, di secessione del Veneto dall’Italia. Parole peraltro molto diffuse nell’Est d’Italia: si ricordi il successo del sito plebiscito.eu, nonostante la lacuna di valore legale della votazione referendaria.
Questo per dare il segno di un malcontento che nel Veneto si riversa contro la politica nazionale, ma che risparmia la politica locale, e anzi ne innalza i rappresentanti ad alfieri di una novella “sovranità”.
Dopo il silenzio assordante del Segretario federale Matteo Salvini, nonostante l’invocazione della politica canavesana del Carroccio, con tanto di un onorevole tra i megafoni dell’ingiustizia subita dal consigliere provinciale Albano, giunge, nella giornata di ieri, una presa di posizione in favore dell’escluso Albano, un segno di solidarietà (e di schieramento) inaspettato e fondamentale: Flavio Tosi ha dichiarato esplicitamente di essere a Torino per sostenere la candidatura di Alessandro, “che conosco e stimo da tempi non sospetti”, ha aggiunto Tosi. Questo nonostante Albano non corra sotto l’insegna di Alberto da Giussano.
Si potrebbe dunque dire che Tosi sostiene a Torino una lista civica in diretta competizione con la Lega e tanto sicuramente faranno alcuni litigiosi leghisti di zona, ma pare invece che Tosi voglia sostenere la ben nota (e da lui esercitata) politica delle persone a scapito delle poltrone, dove conta di più una persona rispetto alla segreteria locale che, in una riunione improvvisata, vota ad alzata di mano per l’esclusione di un giovane consigliere provinciale che ottenne migliaia di preferenze pochi anni fa.
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