Illuminante l’amaca di Michele Serra. In un lucidissimo delirio di liberismo misto a darwinismo sociale, il nostro illustre opinionista ci ammonisce dal non avere troppe pretese. Sentenziando che pretendere che ci venga restituito tutto ciò che ci è stato tolto a causa della pandemia è “protervo e parimenti sciocco”.
Perché la pandemia è piovuta dal cielo, mica tutto il dramma umano e sociale che si è abbattuto su decine di migliaia di famiglie è stato causato da decenni di de-industrializzazione, tagli al welfare e alla sanità e da un piano pandemico inesistente. È stata solo sfortuna, perché “la sfiga esiste”. E “non esiste il diritto alla ricchezza e al reddito invariato”.
In buona sostanza per questa sottospecie di intellettuale che parla come un curato di qualche secolo fa, siamo come i servi della gleba. Né più né meno. E non dobbiamo lamentarci se siamo più poveri di prima. È successo, volontà di Dio. Amen.
Altrove nel mondo (UK, USA, Cina, Giappone, Australia, Israele, ognuno a modo proprio e a seconda del proprio modello politico-economico ) il sostegno dello Stato è arrivato. Perché da quelle parti lo Stato esiste. E piano piano quei popoli non vengono soltanto rimessi nelle condizioni ex ante. Ma addirittura si pongono le basi per ripartenze ancora più robuste.
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