Autore: Pierluigi Fagan
Sono 6.114 i militari americani uccisi (tra regolari e contractor) e più di 40.000 i feriti. 1.145 morti il contributo NATO, di cui 53 italiani. 100.000 gli afghani tra civili e poliziotti. 42.000 i talebani ed altre fazioni. Sono 157.000 in tutto i morti includendo giornalisti ed operatori umanitari. Per cosa?
Ora viene fuori che tutto ciò non è servito a nulla, che gli americani sapevano da quasi subito che la guerra non poteva esser vinta e che andava sempre peggio, nonostante i pubblici proclami su i grandi avanzamenti inesistenti, dichiarati costantemente sotto Bush, Obama e Trump. Una situazione sul campo che i generali definivano di caos assoluto, senza obiettivi chiari, con velleitarie strategie sovrapposte, ordini contraddittori, nessuna conoscenza della realtà del luogo, approssimazione massima e confusione, fino a non sapere neanche contro chi veramente si stava combattendo e soprattutto per cosa.
E nel mentre se lo domanda, obbliga i propri giovani e gli alleati a dare il loro contributo di morti mentre ammazza popolazioni inermi, alimentando con flussi di dollari i poteri mafiosi locali, le élites criminali del luogo, fino a risollevare la coltivazione di oppio afghano, unico beneficio portato dagli esportatori del libero mercato e della democrazia.
Sono – in Afghanistan – 18 anni di guerra inutile per chi è sopravvissuto, letale per chi è sottoterra, per cosa? Per quei 1000 miliardi stanziati a più riprese, il contributo a determinare la posizione di più grande potenza economica del pianeta tramite il circuito che dalla stamperie del FED, passa nel complesso industriale-militare-parlamentare ed arriva alla vanga che sotterra i morti.
Gli americani hanno avuto una idea secondo loro migliore, che consiste nel lasciare 157.000 morti per strada, nel lontanissimo Afghanistan, riservando i soldi stampati dallo Stato ad un manipolo di cleptocrati.
Oltretutto, andando poi a raccontare che tutto ciò è per il bene delle libertà, della democrazia e dei valori occidentali. Segue The Star Spangled Banner, lacrimuccia, bara su cui gettare l’ultimo fiore, titoli di coda. Chapeau! Menomale c’è la libera stampa come il Washington Post, cioè Bezos, cioè Amazon, che ha appena perso la commessa da 10 miliardi di dollari in favore di Microsoft indetta dal Pentagono. L’ha presa bene, no?
Revisione ed impostazione grafica: Lorenzo Franzoni
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