E il fatto che a dare legittimità al sospetto sia stato il neo presidente Biden non è certo casuale.
Ma attenzione che il virus sia naturale o artificiale, sfuggito per caso o liberato volontariamente, è soltanto un dettaglio. Come stanno effettivamente le cose probabilmente non lo sapremo mai.
La cosa importante è che, a quanto pare, l’intero establishment sta ri-orientando all’unisono la narrazione dominante verso una direzione molto chiara. E con implicazioni geopolitiche ben precise.
Perché, inutile girarci intorno, se da “ovest” si sostiene (per il momento solo ipoteticamente) qualcosa che implica inevitabilmente l’addossare delle precise responsabilità ad “est” beh allora lo scenario non è poi così pacifico come sembra.
fino alla settimana scorsa, se quella che era una bufala conclamata acquisisce d’improvviso il crisma della plausibilità, allora siamo per forza di cose all’alba – o alle prove generali – di una nuova e modernissima guerra fredda.
Che, evidentemente, doveva essere gestita dalla stessa componente politica che per tre decenni si è fatta alfiere della destabilizzazione di mezzo mondo. Al di là delle distensioni farlocche, quindi, la guerra alla Cina deve proseguire.
Trasformandosi da diplomatica e commerciale in conflitto aperto e dopo aver meticolosamente creato le migliori condizioni possibili per limitare al massimo lo spazio per il dissenso. Con buona pace dei popoli europei che, ancora una volta, si ritrovano nel mezzo.
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