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L’ultima offerta del padrino Juncker, poi fine dell’Ue

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Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare“, questa è la frase simbolo del film “il Padrino“, capolavoro cinematografico sul fenomeno mafioso. Questo è lo stesso atteggiamento assunto da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea senza aver preso un voto dai cittadini dell’Europa, nei confronti del Primo Ministro greco Tsipras e della sua “malata” Grecia.

Le trattative sono saltate il giorno deicisivo non perché il premier greco ha deciso dal nulla di indire un Referendum, ma perché la Troika avrebbe imposto delle clausole inique nell’accordo salva Grecia. Clausole che avrebbero significato altri sacrifici per il popolo, come l’aumento dell’Iva, l’aumento dell’età pensionabile e in generale un’ulteriore riduzione della spesa pubblica. Proprio come le cosche nostrane che sanno di avere il coltello dalla parte del manico illudono i propri collaboratori di poter cavarsela con “missioni facili” per restituire i famosi favori. In realtà ciò che chiedono sono furti, omicidi o anche di peggio.

Come le cosche mafiose anche Juncker non ha nemmeno tutto questo timore nell’esporsi a livello pubblico, anzi con tono baldanzoso ordina ai greci di votare “si” al Referendum previsto per domenica. Un’intromissione inaccettabile da parte di un personaggio poco limpido e trasparente che non ha ricevuto il voto di nessun cittadino per sedersi li dov’è e anzi ha pure il coraggio di oltraggiare la democrazia e il libero arbitrio dei popoli con tanta tracotanza. Il padrino Juncker, nonostante la resistenza di Tsipras, non si da per vinto, proprio come i più famosi boss, e anzi “tende” ancora la mano alla Grecia proponendo un ultimo accordo (in cui non vi è per altro alcun passo indietro rispetto a quello precedente).

I media, tutti sapientemente allineati con l’eurocrazia, già parlano di risposta positiva di Tsipras, senza uno straccio di prova. D’altronde sono quegli stessi media che utilizzano un linguaggio come “spettro del Grexit”, “contagio greco” et similia volto a creare nell’immaginario collettivo una visione profondamente negativa di Atene, assimilandola a quella di un malato terminale.

In tutto questo il governo Renzi non ha fatto altro che starsene sotto l’ala protettrice dei padrini Juncker e Merkel, ribadendo il proprio impegno a perseguire le suicide politiche imposte dalla Troika e a proseguire sui binari di un non sviluppo (crescita del Pil pari a 0). Questa dovrebbe essere invece l’occasione per affrancarsi dal giogo di un Istituzione sbagliata, costruita per arricchire i più ricchi e per distruggere la democrazia dei popoli europei, purtroppo però Renzi e Padoan hanno un “contratto” da “scagnozzi” della Troika da rispettare.  

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Redazione Elzeviro.eu

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