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Lo spot dell’Unione Europea definito “razzista”

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L’Ue ha sentito le campane d’allarme che risuonano in tutta Europa. Il Fronte Nazionale francese, il Movimento 5 Stelle e anche Alba Dorata chiedono a gran voce, con una grossa legittimazione popolare, una rivisitazione totale degli accordi che hanno portato all’attuale formazione di “cooperazione” europea.
Eppure invece che porsi in posizione lungimirante assecondando le richieste legittime dei “suoi” popoli, l’istituzione (o meglio chi la rappresenta) cerca ogni sotterfugio per mantenere uno status quo che pochi ormai condividono. Così spread ritoccati ad hoc diventano occasione di manipolazione dei risultati elettorali, andando così a soffocare le possibili valvole del dissenso, mentre tutto ciò viene farcito da una nauseabonda retorica di fratellanza e democrazia presente fra gli stati europei (difficile parlare di democrazia in un sistema dove la Bundesbank possiede un potere pressoché assoluto).
L’istituzione mangia-nazioni sta al passo con i tempi e ha “fabbricato” un video di vera e propria propaganda in un vano tentativo di riportare le coscienze europee dalla propria. Il video, di seguito riportato, è un miscuglio di stereotipi ottocenteschi, malfatti e maliterpretabili, dove degli improbabili samurai (rappresentanti la Cina? il Giappone? chi lo sa!) insieme a “Sandokan” (India?) e un danzatore di capoeira (Africa? Brasile?) minacciano una donna apparentemente sola.
La stessa, che rappresenterebbe l’Europa, si clona creando un cerchio umano attorno ai “minacciosi stranieri”, i quali depongono le armi e si siedono come le “sorelle europee“. Lo spot ci consegna una visione del mondo westfaliana: un’arena da combattimento in cui i più piccoli e i più deboli soccombono di fronte ai più forti. Una visione della realtà darwiniana, semplicistica e generalizzatrice, che faziosamente porta lo spettatore a credere che l’Unione degli stati europei possa essere la soluzione contro i giganti esteri. A prescindere dal fatto che questi ultimi sei anni di non crescita europea rappresentano la contro prova della fallibilità dello spot, il messaggio che passa è fortemente negativo, perché dà per scontato che i rapporti tra nazioni debbano giocarsi unicamente sulla via della forza (sia essa economica sia militare), presupponendo che la collaborazione sia una semplice necessità di fronte ad emergenze esterne…e se queste emergenze dovessero poi sparire? Ovviamente di nuovo tutti contro tutti.
Attendiamo ora le reazioni da parte dei paesi coinvolti grossolanamente nella pubblicità, perché con tutta probabilità non saranno positive.

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Redazione Elzeviro.eu

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