Affari di Palazzo

I due ecologismi: uno per il mondo, l’altro per il capitalismo

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Ci sono due ecologismi. Molto differenti tra loro. Concordano su una cosa: stiamo inquinando e consumando troppo. Bene. Fin qui tutti d’accordo. Differiscono completamente però sull’analisi delle cause e quindi sulle soluzioni.

Autore: Francesco Neri

Il primo dice che noi sulla terra siamo troppi e consumiamo troppo: la soluzione è ridurre il nostro numero e le nostre pretese. Siamo noi masse a riprodurci troppo e quindi a diventar troppo numerosi, a curarci troppo e quindi a diventar vecchi e costosi per i sistemi sanitari, addirittura così spocchiosi da pretendere cure gratis e pensioni. Siamo noi a causare l’inquinamento del pianeta pretendendo automobile, frigorifero, addirittura condizionatore a volte, spesso una bistecca: la nostra perversione raggiunge il climax quando pretendiamo addirittura di andare in vacanza…

La seconda visione dice che a distruggere il pianeta è invece un sistema capitalistico che con la globalizzazione si è abituato a uno spostamento immane e quotidiano di merci da una parte all’altra del pianeta per produrre dove costa meno e vendere a chi può pagare di più. Una mega-macchina che si sta accanendo nella distruzione delle ultime riserve di biodiversità per trasformarle in enormi distese di agro-produzioni intensive volte per lo più all’allevamento di miliardi di animali di allevamento o allo sfamare miliardi di macchine tramite biocombustibili. Un capitalismo predatorio che in gran parte trasforma ricchezze naturali di tutti in stratosferiche ricchezze innaturali di pochi.

Due conclusioni agli antipodi

Uno dei tanti incendi dolosi che stanno devastando l’Amazzonia, per far posto ad allevamenti intensivi.

Le soluzioni figlie di correnti così agli antipodi sono, ovviamente, diversissime. La prima visione auspica un impoverimento ulteriore delle masse così che abbiano meno da spendere e quindi meno possibilità di inquinare, meno da curarsi e quindi campino meno, facciano figli solo a patto che questi accettino senza fiatare di lavorare come schiavi nella macchina creata dal sistema senza pretendere come quegli sconsiderati dei loro genitori di farsi casa, famiglia e vacanze al mare. Se non addirittura di studiare e decidere poi cosa fare nella vita…

La seconda visione invece pretende che l’intelligenza umana abbandoni l’idiozia manifestamente contenuta in un sistema che fa le guerre per fare buchi in Paesi lontani per succhiare l’energia solare di 60 milioni di anni fa, mentre il sole ci dà, oggi, ogni 88 minuti, tutta l’energia che ci basta per un anno. Che usi l’intelligenza per far evolvere un sistema che ancora produce 20 milioni di auto al mese mosse da prodotti del petrolio che esplodono muovendo delle manovelle. Un sistema che spende centinaia di miliardi per produrre sostanze cancerogene, centinaia di miliardi per cercare la cura contro il cancro, e seppellisce milioni di persone morte di cancro.

I partiti green che trasformano la vittima in carnefice

Il recente summit sul clima tenutosi all’ONU

Un sistema che si riunisce in una grande organizzazione delle nazioni a fini di pace e ci mette a capo i cinque più grossi esportatori di armi. Un sistema, infine, che ha reso l’uomo in grado di compiere miracoli tecnologici inauditi, che hanno sempre promesso la liberazione dell’uomo da fame, malattia, miseria e eccessivo lavoro, e finisce sempre per aumentare fame, malattia, miseria e schiavitù da lavoro.

In questo senso, riassumendo, quando vedete un partito “green” e liberista, sappiate che sta dando la colpa dell’inquinamento a voi – non sono le 60.000 navi porta-container che inquinano come 300 miliardi di auto a rovinare l’atmosfera, ma le vostre cene a base di fagioli o la vostra auto euro 3 che non potete cambiare. Non sono i duecentomila per lo più inutili voli aerei al giorno e le 70 guerre che quotidianamente devastano il pianeta, a metterne in forse la sopravvivenza, ma la lampadina della vostra abat jour che vi ostinate a non spegnere…

I partiti verdi liberisti stanno solo lì a fare il conto dell’inquinamento non per darlo a chi sta sventrando il pianeta per farci miliardi e miliardi, ma per consegnarlo a voi, affinché paghiate. Quando vedete insomma Lagarde, Junker, Macron, Soros, Greta, Attalì, Obama, stringersi la mano calorosamente nei FriDay for future o gli Earth day, sappiate che parlano del futuro loro e dei loro rampolli. Un futuro che vi prevede solo come schiavi che consumino, e inquinino poco o che non vi prevede affatto.

Revisione ed impostazione grafica: Lorenzo Franzoni

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Lorenzo Franzoni

Nato nel 1994 a Castiglione delle Stiviere, mantovano di origine e trentino di adozione, si è laureato dapprima in Filosofia e poi in Scienze Storiche all'Università degli Studi di Trento. Nella sua tesi ha trattato dei rapporti italo-libici e delle azioni internazionali di Gheddafi durante il primo decennio al potere del Rais di Sirte, visti e narrati dai quotidiani italiani. La passione per il giornalismo si è fortificata in questo contesto: ha un'inclinazione per le tematiche di politica interna ed estera, per le questioni culturali in generale e per la macroeconomia. Oltre che con Elzeviro.eu, collabora con il progetto editoriale Oltre la Linea dal 2018 e con InsideOver - progetto de il Giornale - dal 2019.

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