Molti tendono a sminuire o negare un coinvolgimento sostenendo la tesi che quanto accaduto sia un caso isolato. Tesi ovviamente rispettabile, ma che chi scrive sente di non condividere.
Innanzitutto perchè le leggi che hanno distrutto il pubblico-sociale e alimentato il business del cosiddetto privato-sociale sono tutte leggi che vengono da quella specifica parte politica. Inoltre sembra che il PD (ma ahimé tutta la sinistra) sia diventata quella parte politica che s’è fatta portabandiera di quella temperie culturale nata nel Sessantotto e che ha prodotto – appunto – casi come quello di cui si parla.
Ecco, a tale proposito ora emerge un particolare da ritenersi davvero interessante: ll 14 luglio 2016 l’Onorevole Vanna Iori (del Pd) ha fatto audire alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, (presieduta dal parlamentare PD Sandra Zampa) il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti e diversi altri soggetti tra cui quella Assistente Sociale Federica Anghinolfi, vestale del pensiero femminista radicale. Materia dell’audizione: il “modello Val d’Enza“, naturalmente.
A leggere il resoconto dell’Audizione [Tutto pubblico e tutto adeguatamente trascritto] la Anghinolfi illustrava i numeri abnormi in merito ai minori presi in carico dal servizio sociale:
Numeri allarmanti che dovevano preoccupare chiunque ne fosse venuto a conoscenza. E invece l’Onorevole Giuseppe Romanini (sempre del PD) ribaltava completamente l’interpretazione dei dati non allarmandosi per la Val d’Enza, ma ipotizzando una “disattenzione” nel resto d’Italia. Il Sindaco Carletti peraltro sottolineava che in questa folle avventura avevano avuto sempre a fianco la Regione Emilia-Romagna.
Sembra dunque che le informazioni fossero molto diffuse, sia a livello locale, che a livello regionale, che a livello nazionale. Questa è la verità che emerge peraltro da documenti inoppugnabili come possono essere i resoconti stenografici delle commissioni parlamentari.
Ora, si dica quello che si vuole, ma pare evidente l’adesione e il sostegno politico totale del PD ad una visione culturale che sembra proprio abbia partorito questo progetto.
Altrettanto evidente che milioni di elettori, decine di migliaia di militanti, migliaia di amministratori di quel partito non c’entrano assolutamente nulla e anzi sono vittime di un qualcosa che era al di fuori e al di sopra di loro. A maggior ragione urge un dibattito in quel partito su tutti i temi sociali ed eticamente sensibili levando l’appalto sull’indirizzo politico ora in mano ad una minoranza. Sperando che alla prima occasione questa minoranza oltranzista non venga nemmeno ricandidata.
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