Mosca vorrebbe far ripartire le trattative per una soluzione politica che coinvolga Khalifa Haftar, il generale che grazie all’intervento dell’ esercito turco al fianco delle forze di Fayez al Serraj, ha dovuto ritirarsi dall’assedio che stava tenendo contro la capitale Tripoli. Ankara vuole invece escludere il generale dal tavolo delle negoziazioni.
Ankara cerca di capitalizzare al massimo il momento favorevole sul terreno, e il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan intende far proseguire l’offensiva militare verso Sirte e la Cirenaica per mettere Haftar all’angolo. Una posizione non condivisa da Mosca. E così, i due ministri degli Esteri, il russo Sergei Lavrov e il turco Mevlut Cavusoglu, hanno convenuto al telefono di rinviare l’incontro ad una data futura. Da discutere è anche l’intenzione russa di installare due basi, una navale e una aerea, in Cirenaica. Mosca considera essenziale questa strategia in modo da potersi meglio affacciare sul Mediterraneo.
Ad ostacolare il raggiungimento di un patto si aggiunge anche l’iniziativa promossa dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Il piano è quello di estromettere la Turchia da ogni attività in terra libica.
L’ accordo che ha però la precedenza è quello sul “cessate il fuoco”. Attualmente il governo di Fayez al Serraj non ha alcuna intenzione di soddisfare la richiesta di Haftar di cessare il fuoco. Il premier legittimo è molto restio ad accettare la richiesta dell’avversario soprattutto a causa dell’inaffidabilità del generale di Bengasi. L’obiettivo di al Serraj rimane quindi fermamente Sirte, luogo in cui si trovano i più importanti giacimenti petroliferi del paese.
Ciò che è singolare è il fatto che un incontro rilevante come quello tra i ministri della Difesa e degli Esteri di due importanti paesi salti improvvisamente. La sensazione è che il presidente russo Vladimir Putin cominci a temere la forza della Turchia, indiscutibile vincitore in Libia nonostante l’invio dei mercenari russi della compagnia Wagner, ritiratisi dal fronte di Tripoli dove i militari turchi hanno vittoriosamente appoggiato Serraj. Turchi che ora si lanciano in Cirenaica alla caccia di Haftar, senza più accettare il cessate il fuoco.
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