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Je suis taxi: tassisti incatenati sotto il Comune

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La guerra tra la multinazionale americana Uberpop e i tassisti torinesi continua, nonostante le disparità delle forze in campo. Da una parte infatti c’è un colosso economico che grazie al lassismo delle istituzioni italiane è riuscito a penetrare nel sistema dei trasporti torinesi; dall’altra c’è una categoria di operatori costretti a sborsare cifre cosmiche per le licenze di guida.

Un’intromissione, quella di Uber,  illegale sotto molti punti di vista, noi l’abbiamo già spiegato più volte, primo tra tutti perché non rispetta le basilari regole concorrenziali. Così in vista dell’ostensione della sindone e del prevedibile afflusso di turisti i tassisti, quelli regolari, si sentono minacciati economicamente da un colosso che se non fermato li surclasserà.

Una ventina di operatori del 5730 e del 5737 si sono incatenati quest’oggi davanti alla statua del Conte Verde, sotto Palazzo Civico, urlando “vi blocchiamo l’ostensione, vi blocchiamo l’ostensione“. Una minaccia contro la timidissima, quasi inesistente, azione da parte delle autorità locali che solo in un’occasione hanno sequestrato un paio di mezzi della Uberpop, senza però diffidare ufficialmente la multinazionale.

Il problema è che Uberpop sta proliferando sempre di più nel tessuto urbano torinese, sfruttando i prezzi assurdi e stellari dei taxi torinesi (prezzi stabiliti dal governo e dai comuni, non dai tassisti costretti a pagare costosissime licenze). Fassino forse riceverà i tassisti per dare qualche contentino (abbassamento del prezzo di partenza e unificazione delle cooperative 5730 e 5737), ma sicuramente non verrà toccato l’argomento Uberpop. La verità, purtroppo, è che non possediamo istituzioni in grado combattere lo sciacallaggio economico perpetrato dai colossi multinazionali americani e non solo. Motivo? Si passa da semplice negligenza e menefreghismo alla paura di iniziare una guerra economica che potrebbe comportare l’ostilità degli States. Non sarebbe nemmeno da escludere un ritorno economico per chi è in quel momento il decisore politico, ma queste sono mere supposizioni “fantasiose”.  

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Redazione Elzeviro.eu

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