Apertura Campus, tra emozione e adattamenti necessari

TORINO –  Stamane alle 8 meno un quarto una gran calca affollava il cancello scorrevole del Campus Luigi Einaudi; il preside di giurisprudenza Ajani, (vedi intervista cliccando QUI) è raggiante, il cancello scorre e si para dinanzi agli studenti l’estatica scultura del toro, dono della Fiat all’Università. Qualche torinista avrà profanamente pensato alla partita di domenica, nella quale il Toro ha battuto per 5-1 l’Atalanta in quel di Bergamo. Ma la mente necessariamente deve tornare alle lezioni, ed alla ricerca dell’aula, che si fa ardua dal momento che le indicazioni che forniva il sito si rivelano erronee, perlomeno quelle riguardanti l’aula, mentre almeno il padiglione è quello giusto. L’Università ha assunto degli impiegati dell’agenzia Rear per guidare verso le aule giuste gli studenti, spaesati per le nuove disposizioni delle stesse.

Inizia la lezione: la prima dopo molti mesi, e lo sguardo rotea su Superga, ben visibile dalle finestre (la Palazzina Einaudi dà invece sulla Dora): di nuovo un pensiero fugace al Toro prima di concentrarsi sul diritto penale. Il professore nulla dice riguardo all’aula piena ed alle persone sedute per terra per gli insufficienti posti a sedere. Gli stessi problemi che assillavano gli studenti precedentemente vengono ora a riproporsi, anche se c’è da dire che le prime lezioni, quelle in cui si suole carpire le modalità d’esame e d’insegnamento, sono più affollate del normale svolgimento del corso.

Freddie