PADOVA: – A distanza di due mesi dagli scontri tra polizia e manifestanti in occasione dello sciopero “sociale” del 14 novembre scorso, quando in via Beato Pellegrino a Padova rimase ferito, assieme ad altri agenti, anche il capo della Squadra Mobile Marco Calì, venerdì mattina gli uomini della Digos, coordinati dal Procuratore della Repubblica Stuccilli e dai sostituti procuratori Federica Baccaglini e Sergio Dini, hanno eseguito cinque misure cautelari emesse dal tribunale euganeo.
Si tratta di arresti domiciliari e obblighi di dimora nei confronti di altrettanti militanti dell’area antagonista cittadina, ritenuti protagonisti dei fatti contestati. L’inchiesta aveva già portato, a fine novembre, ad indagare una 30ina di attivisti noglobal e, a dicembre, alla perquisizione di alloggi di alcuni esponenti del centro sociale Pedro, dove erano stati sequestrati quattro computer e due agendine.
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