TORINO – In quel di Borgaro torinese, dove il sindaco (piddino) aveva proposto bus separati per Rom e non Rom, attirandosi critiche (immotivate) da tutta l’Italia buonista, non è stato necessario prendere la misura “equal but separated”. I Rom infatti non salgono più su quella linea da loro occupata senza pagare.
Una misura, quella dei bus separati, che somigliava a quelle di prima dell’abolizione della cosiddetta segregazione razziale negli Stati Uniti, quando il motto era ancora “uguali, ma separati“.
Alla fine non si è dovuti giungere alle drastiche conseguenze. Il direttore d’esercizio del Gruppo Torinese Trasporti, Gianni Rabino, dice che «i problemi della linea sono di fatto cancellati. Anche se le misure adottate si allargano a tutte le linee e non solo al bus 69.
Non è vero – aggiunge Rabino – che i mezzi non si fermano. Le soste per caricare i passeggeri, se ci sono, vengono effettuate. I servizi di vigilanza continueranno anche se, ripeto, non riguardano solo la tratta Torino-Borgaro, il biglietto devono pagarlo tutti, non solo i rom».
I rom, infatti non lo pagano: hanno smesso di prenderla, quella linea.
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