“40 anni in quattro per aver danneggiato un compressore, la giustizia non sta nelle aule dei nostri tribunali.”
Sfila, nutrito ed agguerrito, il corteo Notav a Torino, tra migliaia di partecipanti anche riferimenti alla sentenza Eternit di Casale, in un clima di sfiducia per le istituzioni e per le Aule di giustizia. Non si fa mai diretto accenno ai magistrati, ma tutti i partecipanti sono latori di un sentimento diffuso in Piemonte e non solo.
Dopo la sentenza che ha tentato goffamente di stabilire, ainoi definitivamente, come non ci sarebbero colpevoli per i quasi tremila morti di mesotelioma all’Eternit di Casale, il corteo Notav ha avuto una ragione in più nei suoi striscioni per manifestare contro la giustizia e chiedere il rilascio dei Notav ancora reclusi per le loro azioni nella Valle di Susa.
Ufficialmente, il movimento Notav è sceso in piazza (Castello) e ha sfilato per manifestare solidarietà ai quattro ragazzi in carcere ormai da quasi un anno con l’accusa di terrorismo e per far sentire la vicinanza della comunità alle loro famiglie. Per i quattro Notav sono stati richiesti oltre nove anni di reclusione, mentre la sentenza è alle porte: è prevista infatti per il mese prossimo la pronuncia della Corte.
(fotografie: G.Tebaldi)
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