La rabbia e l’orgoglio

Diamo spazio allo sfogo-denuncia del sindacato di polizia municipale CSA.

TORINO – Prima o poi doveva succedere, nonostante tutte le lettere di denuncia scritte, i volantini, la legge che non ci tutela, ecco l’infortunio grave qui a Torino. Anno dopo anno i nostri servizi sono cambiati e sono sempre più pericolosi, compiti che non sempre ci spettano, sono svolti senza le adeguate garanzie di sicurezza e tutela…

Spesso l’utilizzo dei Vigili a mansioni improprie è il frutto di una richiesta politica in campagna elettorale e per propaganda. Il decreto Monti che ha tolto la causa di servizio non ha cambiato nulla nei nostri nuovi compiti anzi, non si perde occasione per “vendere” la pattuglia cani sul tram 4 o metterci in prima linea nella lotta alla microcriminalità.
L’ art. 5 della legge 65/86, che continua a non essere cambiato, definisce chiaramente i compiti della Polizia Municipale, basta leggerlo, il riferimento è all’art. 221, terzo comma, del codice di procedura penale;

ANCHE L’ORDINE PUBBLICO NON E’ IL NOSTRO COMPITO… Eppure continuiamo a farlo e ad essere comandati di servizio con tali compiti.     

Tutto questo accade mentre il Governo blocca i contratti per 5 anni, il Comune taglia gli stipendi. Anche la Polizia di Stato ha dichiarato lo sciopero… e Noi cosa facciamo?

Intanto abbiamo si è svolta un’assemblea il giorno Venerdi 12 cm dalle ore 13 alle 14 a termine e inizio servizio in tutti i posti di lavoro, per riflettere su questo fatto. In seguito faremo un’assemblea complessiva nella quale affronteremo tutte le problematiche per decidere la linea da seguire per risolverle e le varie iniziative da intraprendere, sperando che ciò venga accolto da tutti i sindacati per fare fronte comune.

SE NON ORA QUANDO?
 

Un grosso augurio di pronta guarigione va al collega Nico e alla sua famiglia in questo difficile momento di sofferenza e dichiariamo fin da adesso la nostra disponibilità per iniziative che si rendessero necessarie…

Speriamo altresì che i vari responsabili, politici e non, evitino le dichiarazioni di circostanza (poi puntualmente arrivate, ndR) e riflettano su quanto accaduto per evitare che episodi di questo genere e speriamo non più gravi, si ripetano.