L’imbarazzante silenzio del Comune di Torino sul cantiere infinito di Porta Nuova

Torino possiede la terza stazione ferroviaria italiana per grandezza, numero di transiti e frequentatori annui. Un fiore all’occhiello della città sorto nel 1861 dalle sapienti mani dell’ingegnere Mazzucchetti. L’Esposizione Universale del 1911 obbligò la stazione ad una ristrutturazione fatta in maniera efficiente e congeniale, così come i lavori del ’40, con l’aggiunta delle due gallerie che fiancheggiano le ali dei due fabbricati.

Una perla d’efficienza distrutta ora dal lassismo di amministrazioni comunali incompetenti dal punto di vista della gestione urbanistica della città. Senza una dichiarata e necessaria strategia logica Porta Nuova sta per essere surclassata dalla neo ristrutturata Porta Susa, eppure il Comune non ha la minima idea su quale delle due stazioni debba essere il fulcro della città (contando che la seconda possiede solo sei binari). Come ulteriore esempio lampante del menefreghismo di certi impiegati del Comune vi è poi il cantiere che circonda Porta Nuova da tempo immemore. C’è chi dice 4, chi 6, chi addirittura 10 anni. Sta di fatto che il cantiere è fermo, nonostante nel settembre scorso sia stata cambiata la società appaltatrice (quella precedente è fallita); il gruppo Grandi Stazioni aveva promesso 14 mesi per il completamento, ne sono passati 12 e il cantiere è sempre nello stesso punto. Ricordiamo, ahinoi, che per incominciare i lavori di costruzione del parcheggio di via Sacchi (2011), venne sradicata la splendida alberata di platani lungo via Sacchi. Oggi non abbiamo più nè alberi nè parcheggio.

Il consiglio comunale giace nel silenzio sia di chi sta al governo sia chi sta all’opposizine, eccetto la parte grillina, che tuttavia non interviene sull’argomento da quasi un anno.

Nel frattempo sciami di turisti potranno continuare ad “ammirare” appena giunti in stazione quei “bei” pali di ferro e acciaio che contornano le squallide impalcature della stazione.