ROVIGO – Ancora un caso fatale di “legionella” a Rovigo. A distanza di cinque anni dall’ultima morte, l’azienda Ulss 18 ha comunicato il decesso di un paziente avvenuto nella notte. Si tratta di un polesano di 78 anni già ricoverato in oncologia – si trattava di un paziente terminale – dal 12 al 21 maggio scorso, che, dimesso, si era ripresentato al pronto soccorso nel pomeriggio di lunedì 2 giugno e dirottato al reparto malattie infettive.
Immediata, fanno sapere fonti ospedaliere, la profilassi di rito scattata quasi in contemporanea e che ha interessato sia gli ambienti che i circa venti degenti ricoverati al momento della morte. Al contempo, sono stato attivati anche controlli per appurare se l’uomo abbia contratto il virus a casa mentre parallelamente hanno preso quindi il via due inchieste, l’una medica e quindi interna, l’altra di sanità pubblica, con l’apertura in laboratorio a Padova dei campioni prelevati sul paziente e che nel giro di alcuni giorni dovrebbe chiarire il nesso eventuale tra malattia e decesso.
L’ultimo caso mortale di “legionella” si era registrato a Rovigo nel 2009 nel reparto di pneumologia e da allora, stando a quanto dichiarato dall’Ulss18, controlli e attenzioni era aumentati. Il virus, che colpisce le vie respiratorie, si manifesta in presenza di ambienti umidi e trova terreno fertile con pazienti anziani o soggetti malati o deboli e quindi debilitati: i sintomi, sono invece simili a quelli della classica influenza.
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