Naturalmente nessuno dovrebbe dimenticare che il 25 aprile è una data partigiana, scelta per celebrare i vincitori, senza troppo rispetto per i vinti. Nell’ambito di una festa che celebra guerriglieri e attentatori, spesso pavidi, alcune volte eroici. Ma che, storicamente, non sono liberatori, perché chi ha liberato de facto furono afroamericani, algerini e marocchini (ricordate, le marocchinate?), insomma, quelli mandate nelle prime file da USA, scampoli di Francia coloniale ecc.
Esattamente come nelle fila dei repubblicani v’erano pavidi leccaculo del sistema, ed impavidi eroi che credevano nella continuità ideale, ma la storia, e il calendario lo fanno i vincitori, o, come in questo caso, i loro alleati, ancorché dell’ultim’ora. E sì, perché non tutti sono saliti in montagna nel 1943. Molti nel ’44. Alcuni nel ’45.
Ormai non ha nemmeno più senso pensare che forse si dovrebbe spostare questa data, che ormai non divide più gli italiani, ma (non foss’altro perché) produce un giorno di vacanza sul calendario, porta con sé una non certo insopportabile, ma ormai francamente semicomica, incetta di retorica sulla stampa mainstream.
Interessante, ancora una volta, il punto di vista di del prof. Desogus, in merito. [ndR]
Il 27 sera scorso Rai 3 ha mandato in onda una puntata della trasmissione serale…
Come si fa a non rivolgere un pensiero, nella giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto,…
"Gli avvoltoi hanno fame" e` il titolo di un film western diretto da Don Siegel…
Alla luce della visita in Italia del magnate della mobilita` elettrica, l'eclettico Musk, occorre fare…
A distanza di 5 anni dall'arresto di Sarkozy, e di dodici dai bombardamenti avallati dall'ex…
A più di vent'anni dall'invasione dell'Afghanistan, i Taliban ancora comandano nella regione. Non sarebbe stato…