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MUTI, l’aroma di un’anima pura

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Un ricordo di Ettore Muti, a settantuno anni dall’omicidio commissionato da Badoglio.

“Voi siete l’espressione del valore sovrumano, un impeto senza fine, un’offerta senza misura, un pugno d’incenso sulla brace, l’aroma di un’anima pura.” 
Gabriele D’Annunzio

Ettore Muti è

– il ragazzino che, fallito un primo tentativo, riesce sotto mentite spoglie ad arruolarsi volontario negli Arditi e al fronte si distingue per coraggio e altruismo, sin quando i suoi superiori non ne scoprono la vera identità e lo rispediscono a casa. Dalla quale, giusto il tempo di lavarsi la faccia, se ne va di nuovo, piombando a Fiume dove incontra e “incanta” il Vate che lo ribattezza “Gim dagli occhi verdi” e che successivamente dedicherà a Muti la citazione sopra riportata.

– il fascista (della primissima ora) più amato dagli italiani (in particolare dalle donne), l’irriverente che dava del tu a Mussolini senza esserne stato autorizzato, ma di cui il Duce si fidava ciecamente tanto da affidargli la guida del partito, da cui, comunque, si dimise dopo nemmeno un anno per tornare a combattere in prima linea…

– il soldato italiano più decorato di tutti i tempi (due medaglie d’oro, dieci d’argento, oltre a numerose onorificenze militari e civili), l’eroe di tutte le guerre (da quelle del 15-18 in poi) in cui è coinvolta l’Italia … in una pineta di Fregene, nella notte tra il 23 e il 24 agosto del 1943, è assassinato a tradimento dai sicari dell’infame Badoglio (diverse circostanze confermano la tesi dell’esecuzione politica, Badoglio stesso in una lettera spedita poco prima (il 20 agosto del 1943), al capo della polizia Carmine Senise scriveva: “Muti è sempre una minaccia. Il successo è solo possibile con un meticoloso lavoro di preparazione. Vostra Eccellenza mi ha perfettamente compreso”) con la regia della gran lorda d’Inghilterra. 

In qualunque paese civile dell’universo conosciuto, ad un uomo come Ettore Muti avrebbero intestato piazze, strade, scuole ed eretto monumenti e statue; in Italia invece, la sua figura è ricordata soltanto quelle rare volte che qualcuno ne deve parlare male o, nella migliore delle ipotesi, con finta obiettività e autentica approssimazione e ignoranza. Il tutto, ovviamente, in nome di un antifascismo che perpetuando gli odi e rancori giova soltanto ai signori dell’oro, alla plutocrazia mondiale.

R.Dentice 

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Redazione Elzeviro.eu

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