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Rottamare Berlusconi. Adesso. La sfida di un centrodestra popolare ed il tradimento necessario

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BAGATTELLE

E’ troppo presto ? anche se rischia d?essere tardi ? per capire se Alfano e la premiata ditta delle “colombe PdL” sfateranno la celebre sentenza manzoniana sull?impossibilità del darsi coraggio, quando non lo si ha. E? troppo presto, e chi mastica di politica ha ben presente le vicende della mai nata “Italia Popolare” che doveva traghettare il centrodestra verso Monti.E? presto, anche se il discorso di Letta alle Camere è domani. L?occasione, però, è ghiotta. Si tratta di “rottamare Berlusconi“.

Non serve una coerenza priva di ragioni. L?accanimento terapeutico ? magari interessato, sicuramente per nulla interessante ? a salvaguardia del “corpo del capo”. Berlusconi (certo, continuiamo ad esserne convinti: essere Berlusconi non è reato) non ha saputo farsi statista. Nemmeno quando la congiuntura lo aveva posto al centro di un disegno pacificatore. Si rivela un grottesco Noé che si ubriaca nel mezzo del diluvio (e non dopo). Come già con il governo Monti, spariglia se carte, inseguendo i compulsivi disegni di cattivi suggeritori. Di quanti bestemmiano il nome “moderato”, facendo del partito che i moderati potrebbe raccogliere una riedizione da Bagaglino di “Alba Dorata”. Una piccola Salò, un manipolo di cortigiani ed il consenso dei tifosi assuefatti, tutta incentrata sull?odio e sulla reattività.

Non ci sono eroi tragici. Non ne servono. Bastano anche i Giovanardi ed i Cicchitto, per assestare il necessario colpo di pugnale per recidere la corda al collo rappresentato dall?eternizzazione del berlusconismo. Del berlusconismo deteriore, per di più.Questa operazione (roba seria, non l?ennesima mastellizzazione; meglio Mastella, comunque, di Bondi e Verdini) non può essere solo una faccenda di palazzo. Ha detto bene, in un colloquio con la rivista Formiche, il presidente nazionale di Mcl Carlo Costalli:

«questo centrodestra popolare che faccia chiaro riferimento al Ppe non può essere costruito solo da chi è in Parlamento. Bensì necessita di una voglia di popolo, sostenuta dai cosiddetti corpi intermedi, dal mondo dell?associazionismo, dai singoli che in questi anni hanno votato turandosi il naso oppure non lo hanno fatto».

La rottamazione di Berlusconi ? per salvarlo da sé stesso o dalla Santanchè, che in questa fase sembra la stessa cosa ? è un compito di tutti. Se non si vuole morire populisti ed irrilevanti.

Marco Margrita@mc_margrita

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Redazione Elzeviro.eu

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