IL PUNTO SULLA CHAMPION’S
La Juve continua a sperare dopo il pareggio esterno con lo Sporting Lisbona, Roma sogna dopo il trionfo contro il Chelsea di Conte mentre il Napoli, sconfitto in casa dai Citizens, è quasi fuori.
La Roma coglie in un Olimpico finalmente quasi pieno una vittoria forse insperata contro la squadra che avrebbe dovuto invece metterne allo scoperto tutti i presunti limiti. La squadra di Di Francesco smentisce i detrattori del caso e gioca la partita della vita fregandosene di eventuali dispendi di energie in vista del campionato o di altri infortuni sempre in agguato. Si sa la legge del calcio è semplice e impietosa al tempo stesso: la vittoria la ottieni se ci credi fino in fondo ma soprattutto se sei disposto a rischiare per averla. Il rischio fa parte del gioco più bello del mondo, ne è forse il corollario inevitabile ma anche se vogliamo il più entusiasmante.
Il detto sarà pure scontato quanto vogliamo ma è la metafora più azzeccata per ogni evento dell’esistenza umana. Se non ti metti in gioco in prima persona magari non subirai tracolli ma sei destinato a stare per sempre al palo nel mondo dei “senza lode e senza infamia”. La Roma lo ha capito e ha deciso come poche italiane hanno saputo fare, di mettersi in gioco tuffandosi dall’alto del suo trampolino senza tanti sé o perché. Giocando come ha fatto ieri sera, la squadra romana aveva due possibilità: o farsi impallinare in contropiede dagli avversari o sovrastarli fisicamente e tatticamente come poi in effetti è successo.
Se è pur vero che gli azzurri ieri, soprattutto nel primo tempo, hanno tenuto un ritmo pazzesco, ad un certo punto, dopo il momentaneo pareggio su rigore, hanno pian piano staccato la spina come se avessero giudicato sufficiente e appagante la prestazione fatta fino a quel momento. Ovvio che se concedi una simile chance al Manchester City di Guardiola ti scavi in un certo senso la fossa con le tue stesse mani. La squadra di Sarri, contrariamente agli insegnamenti del suo nocchiero che non alzerebbe bandiera bianca neppure davanti al Padreterno, ha invece, forse anche inconsciamente, deciso di tirare i remi in barca pensando che forse il pareggio contro i primi della classe non fosse risultato poi così da disprezzare.
E mal gliene colse perché la squadra inglese non è di quelle che fanno particolari calcoli pensando al campionato, è gente tosta che oltre ad avere una tecnica individuale sopraffina e una organizzazione di gioco quasi perfetta ha carattere e attributi da vendere in abbondanza. Il Napoli che pensava a quel punto di tenere a bada l’avversario con una blanda e quasi stucchevole pressione in avanti ha finito per dare solo il fianco alle micidiali ripartenze di Aguero e soci che hanno permesso alla truppa inglese di penetrare nella difesa del Napoli come una lama ben affilata nel burro.
E’ finita con un pesante 2-4 che decreta la quasi uscita della squadra dalla competizione che sicuramente conserverà le energie necessarie per andare a domare il Chievo a casa sua…questione di scelte e di priorità che non spetta a noi discutere ma che implicano una certa mentalità dura a morire che reputa più importante una partitina contro una squadra italiana di metà classifica che non la sfida contro una delle squadre più forti d’Europa. Tra queste squadre di elite continua a starci a pieno merito la Juve anche se ultimamente sta facendo in…zzare non poco il Massi nocchiero.
L’altra sera, dopo aver regalato un tempo intero agli avversari giusto per dare loro la possibilità di segnare davanti al proprio pubblico, i bianconeri nella ripresa si sono svegliati dal coma e hanno reagito pareggiando i conti dopo circa un’ora con il bentornato tra noi Pipita. C’è da chiedersi cosa sarebbe successo ultimamente tra campionato e Champion’s se Higuaione nostro non fosse tornato alla ribalta perdendo un paio di chili e aggiungendo 3-4 goal al suo già ricco curriculum. Sta di fatto che, al di là delle recriminazioni del caso, pareggio è stato e tanto basta per essere alquanto ottimisti sul passaggio del turno. A patto di ritrovare nel prosieguo autostima, sicurezza e fiducia nei propri mezzi…il resto lo farà madre natura visti i presupposti tecnico-tattici di un certissimo livello.
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