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Il pericoloso lassismo del Prefetto di Roma

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Il derby romano disputato lo scorso lunedì, oltre che lo spettacolo in campo e nelle rispettive coreografie, ha lasciato anche l’ennesimo amaro bollettino di guerra: 8 feriti e 4 arresti.

Gli accoltellamenti fuori dall’Olimpico pre e post derby  non fanno neanche più scalpore, sembra che la normalità sia diventata questa : lo scontro inevitabile che, perché no, può anche finire nel sangue. Questo squallido risultato è stato ottenuto in anni di permissivismo e laissez faire, raggiungendo l’apice nel 2004 quando venne diffusa durante il derby capitolino la falsa notizia della morte di un bambino per mano della polizia, con conseguente sospensione dell’incontro.

Pare però che le autorità competenti non abbiano minimamente capito come trattare con certa teppa e di conseguenza non sia stata ancora presa la benché minima misura per porre un freno a queste scellerate idiozie.

Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, figura che più ha responsabilità in queste circostanze, è giustappunto intervenuto a seguito degli ultimi incidenti nella Capitale, facendo capire che una ferrea linea decisionale rappresenta ancora una fievole luce in fondo ad un tunnel smisurato.

Non possiamo militarizzare gli stadi, e non è possibile che persone escano di casa con bombe carta, accette e coltelli“. Queste le parole piene di novità e buoni propositi espresse dal Prefetto di Roma; è un po’ come se dei ladri entrassero in casa nostra mentre noi gli teniamo aperta la porta e al termine del furto dicessimo:” Be ma è colpa loro che sono usciti di casa armati!”

Il Prefetto di Roma ha inoltre espresso il suo illuminante parere in merito ad un’eventuale finale di Coppa Italia tra Lazio e Roma, la quale, sempre secondo Pecoraro, dovrebbe giocarsi o di pomeriggio o addirittura fuori sede. Immaginiamo nella seconda ipotesi la pericolosità di scontri tra le tifoserie negli Autogrill e nelle stazioni di servizio sulla strada, luoghi dove si è consumata tra l’altro la tragedia di Gabriele Sandri, proprio a seguito di tafferugli fra ultras.

Il Prefetto pare vedere o bianco o nero, senza trovare una via di mezzo tra militarizzazione e sfrenato permissivismo (come è ora); basterebbe infatti per esempio dotare gli stadi di discreti sistemi di videosorveglianza (se è stata fatta la Balotelli-cam si può fare anche questo), dai quali non possano nascondersi gli eventuali teppisti.

Consapevoli che tale proposta non potrà che cadere nel vortice del vorrei ma non posso, ci auguriamo che non venga presa la folle scelta di giocare l’eventuale derby della finale in altra sede, scelta che causerebbe fenomeni di guerriglia urbana e soprattutto le ultime parole famose: ” Eh ma, mica possiamo perquisire tutti!”

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Redazione Elzeviro.eu

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