I biancocelesti in un Olimpico deserto “cinquinano” contro il Verona e risalgono in classifica superando momentaneamente il Sassuolo e l’Empoli e assestandosi al settimo posto dietro le solite grandi del campionato. Primi tra le provinciali o…ultimi tra le grandi? Questo è il quesito quasi amletico che tormenta le menti dei tifosi laziali sempre più assiepati sul…divano di casa propria. Dopo quintalate di minuti e partite senza neanche uno straccio di un goal ne arrivano all’improvviso cinque in un colpo solo. Va bene che la partita è stata giocata contro l’ultima in classifica ma era comunque un Verona che è riuscito a mettere in difficoltà anche l’Inter e che nelle ultime giornate aveva rinfocolato in qualche modo le residue speranze di salvezza. Il motivo di questo salutare ritorno alla gioia dell’imbucata? Forse il ritorno sul campo di Biglia che ha saputo dare al centrocampo quella logica che quando lui è assente…latita inesorabilmente mancando nell’organico un suo degno sostituto e tale, ricordiamo, non è Cataldi.
Comunque la squadra di Pioli parte bene anche se nella prima parte della partita ci vuole il miglior Marchetti, quale sublime differenza con il pedestre Berisha, che d’istinto devia una mortifera conclusione di testa in tuffo di Pazzo-Pazzini e ci vuole anche un po’ di fortuna quando è Toni a sfiorare di poco il palo sempre con una indovinata girata di testa. La Lazio macina gioco e si vede che non è il…solito gioco casuale ma qualcosa di più logico e…causale. Infatti alla fine del primo tempo arriva il primo sigillo ad opera di…udite, udite, Matri che con una girata lenta ma chirurgica, stile Klose prima età e prima maniera, buca Gollini.
Nel secondo tempo è la volta di Mauri pronto a girare in rete su assist a rientrare di Cataldi in versione assist man e poi di Anderson che trasforma in goal il passaggio confezionato da un Matri in leggero fuorigioco non visto. Il Verona in tutto questo? Il Verona dopo essere stato tramortito serra le fila e reagisce con la spavalderia di chi non ha più nulla da perdere e riesce non solo a segnare con precisa punizione di Greco ma anche a raddoppiare con la girata in area di Toni dimenticato dalla difesa laziale…primo indiziato Hoedt che riesce durante la partita anche nell’impresa di cogliere la traversa della…porta difesa da Marchetti. Ovviamente tutto questo con l’intento di rendere un po’ più avvincenti gli ultimi minuti della partita…viste le…sviste ricorrenti della difesa biancoceleste.
E invece questa volta i laziali sostenuti dal tifo di due raccattapalle, di un paio di magazzinieri e di una decina di stuart riescono a loro volta a segnare ancora con deviazione vincente di Keita su traversone teutonicamente preciso di nonno Klose. E infine arriva anche l’atterramento di Lulic in piena area di rigore ad opera di Gilberto che consente a Candreva di sparare ancora in rete con un rigore non cucchiaiato ma…forchettato di potenza all’angolino alla destra di Gollini. La Lazio quindi vince e per una volta anche convince …bisognerà vedere se questa singola rondine riuscirà ad aprire la stagione primaverile…per scoprirlo intanto la prossima settimana si andrà a far visita ai cugini fuori porta del Frosinone ma prima si dovrà passare dal catino infuocato dei turchi…ai posteri del giorno dopo l’ardua sentenza di rinascita o di…morte definitiva.
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