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La pagliacciata di Le Monde: “Lazio, quella maglia è fascista”

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Il giornale mangiarane gollista ha deciso di abbassare il proprio livello in maniera esponenziale.

In un articolo uscito ieri, 16/09/2015, a firma di Abel Mestre, viene attaccata in maniera esplicita la società sportiva Lazio per la scelta della maglia che rievocherebbe un “passato problematico” (traduzione letterale dal testo originale dell’articolo).

Cos’è che scandalizza dunque così tanto il pavido giornalista francese? Il colore nero. E si, perché ormai, in quest’Europa accogliprofughi, ma sparabombe, anche la scelta del colore può essere tacciata di razzismo e/o fascismo latente (per chi è ignorante di storia i due sostantivi sono infatti intercambiabili, anche se hanno storicamente significati completamente differenti).

Secondo il giornalista la maglia, bellissima, ricorderebbe proprio le camice nere e sempre secondo il giornalista tutto ciò sarebbe confermato dalle idee dei supporters laziali e di alcuni suoi giocatori, tra cui Paolo Di Canio. I tifosi laziali sono infatti colpevoli, sempre secondo il giornalista, di aver reso omaggio alla tigre Arkan, militare serbo.

Un gesto evidentemente imperdonabile, che tuttavia va alla pari con i tanti brigatisti rossi esaltati dalle curve di mezza Italia, come d’altronde succede da sempre tra le tifoserie di tutto il mondo. Ma questo il giornalista evidentemente non lo sa, forse perché ignora del tutto le dinamiche delle tifoserie.

Tuttavia è la logica del discorso che ci fa sobbalzare, che può essere così riassunta: “La Lazio ha tifosi fascisti, la maglia scelta della Lazio è nera, quindi la Lazio è fascista”. Un sillogismo che non avrebbe senso nemmeno tra i banchi di un asilo nido, eppure quest’attacco così gratuito e rabbioso sembra essere stato studiato a tavolino e pare essere figlio di una strategia ormai collaudata nel tempo.

La Uefa, in particolare dietro l’influenza di Platini, ha negli ultimi venticinque anni (se non di più) sempre cercato di ostacolare il cammino della squadra biancoceleste in Europa, ricorrendo a squalifiche della curva, ammende e minacce di esilio per il minimo coro pseudorazzista. Ricordiamo anche che i tifosi laziali esposero uno striscione recante la scritta “Platini maiale, da te nessuna morale“, frase che avrebbe infastidito e non poco il rais dell’Uefa che ormai non gradisce la presenza della S.S. Lazio all’interno delle “sue” competizioni.

L’articolo diffamatorio, infondato e ridicolo comparso su Le Monde potrebbe essere stato un suggerimento del “qualche chilo fa” campione Platini.  

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Redazione Elzeviro.eu

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