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SPECIALE EURO 2012: CR7 s’inchina alla “Roja”, Spagna in finale

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Le furie rosse, come da pronostico, sono in finale. Cr7 e compagni non sono bastati a fermare gli uomini di Del Bosque, reduci da 11 risultati utili nelle fasi finali degli Europei e giunti alla terza finale consecutiva di un torneo internazionale. Numeri da record quindi. Ma (si, c’è un ma) la sensazione è che qualcosa sia cambiato. La vittoria ai rigori, dopo uno 0-0 scialbo in una semifinale non era certo il risultato che tutti si aspettavano.

Il Portogallo ha mostrato un’ottima tenuta fisica (aiutato dai 2 giorni di riposo in più) e una grande determinazione in una gara molto tattica e per nulla spettacolare. La Spagna non è stata spumeggiante come al solito, né illuminante con le sue giocate ed il possesso palla è parso ad un tratto privo di idee, stanco e vuoto. Gli assi iberici, reduci da una stagione massacrante, sono apparsi in ombra, con il solito Iniesta a fungere da faro della squadra. Inoltre le scelte di mister Del Bosque (fuori Torres e Fabregas dentro Negredo  esordiente agli europei e praticamente mai in partita) sono sembrate un po’ presuntuose e per nulla utili.

Dopo un inizio basato sul possesso palla, la Spagna cala e i portoghesi, trascinati dal loro fenomeno, provano a fare la partita, ma battere la miglior difesa del torneo (bucata solo dal nostro Totò Di Natale) è praticamente impossibile. Dunque si va ai supplementari, ma come spesso capita le squadre sono stanche e poco lucide e la mezz’ora scivola via senza che il risultato cambi. Servono i rigori. La lotteria. Ai punti avrebbe vinto il Portogallo, ma il calcio non è la boxe. A volte è molto più crudele. L’errore dal dischetto di Alves , migliore in campo, è una condanna, una beffa che costa ai portoghesi l’eliminazione ed a Cr7 forse il sogno di vincere il secondo Pallone d’Oro.

La “Roja” attende in finale la vincente della seconda semifinale tra la Germania e gli Azzurri. Ma questa Spagna, anche se non prende praticamente mai gol, non fa poi così tanta paura come quella degli ultimi anni. Forse è un segnale da cogliere al volo. Forse la partita più difficile per gli uomini di Prandelli sarà quella di domani. La Spagna sembra essere tornata tra gli umani. Sembra battibile.

 

 

Lorenzo Vanacore

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Redazione Elzeviro.eu

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