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L’immeritato premio per l’arbitro Rocchi

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E’ terminata la stagione calcistica, ma non per questo si sono esaurite le battaglie perseguite dall’elite perbenista che burattina a suo piacimento il mondo del pallone.

Questa ristretta cerchia di persone che è possibile scovare tra i piani alti della Fifa e della Uefa, attraverso l’aiuto incondizionato dei giornalisti sportivi, ha martellato l’opinione pubblica con slogan e battaglie prive di logica, che stanno portando il calcio verso una concettualizzazione ben distante dal suo ruolo primigenio.

Oggi si è completata l’opera di evangelizzazione contro i cosiddetti razzisti dello stadio, ovvero coloro il cui fischio, inserito tra migliaia di altri durante una partita, è “nitidamente” indirizzato ai giocatori di origine africana come insulto razzista. Come sia possibile stabilire la differenza tra un fischio normale e un fischio “razzista” ancora nessuno l’ha capito, come ancora nessuna sa perché una tifoseria possa tranquillamente urlare “ammazzare uno sbirro non è reato“, ma non può allo stesso modo insultare un giocatore della squadra avversaria quando questi è originario del continente nero.

In ogni caso l’arbitro Gianluca Rocchi è stato premiato dalla società Fiorentina con il “cartellino viola“, come riconoscimento per aver temporaneamente fermato il match tra Milan e Roma, causa, appunto, fischi “razzisti“, che secondo l’arbitro e gli organi di stampa erano precisamente indirizzati ai giocatori Muntari, Boateng e Balotelli. In merito alla partita è dovere nostro ricordare che i tifosi della Roma, già in numero esiguo, erano sistemati nel terzo anello dello stadio, ed è dunque difficile capire come degli “insulti” così nitidi possano essere provenuti da tale parte remota di stadio e da un ristrettissimo numero di persone.

Il premio dato dalla Fiorentina vorrebbe essere un gesto di piaggeria nei confronti della Uefa, che il prossima anno ospiterà la viola nel proprio torneo di Europa League; tali azioni, simili alle genuflessioni cui erano costretti i persiani in adorazione del proprio dio-re, sono ben gradite agli intellettualoidi della cupola del calcio europeo, la quale probabilmente cercherà di sdebitarsi  con il club dei Della Valle.

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Redazione Elzeviro.eu

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