Mentre il Corriere titola “Segnali di ripresa: vendite in aumento” per il Salone del Libro, a ben guardare i dati si nota che i libri più venduti sono delle case editrici maggiori, che registrano un più +13% di incassi (Einaudi), mentre i piccoli editori si trovano in una situazione sconfortante e desolante, che non lascia presagire un futuro. (?)
I grandi stands della Mondadori, della Giunti e delle altre case editrici occupano 3, quattro volte gli stands dei piccoli editori ed editori emergenti, questo è il Salone del libro, che si galvanizza da un più 5% di presenze, come se questo consistesse in un picco vertiginoso?
In realtà a ben vedere il Salone sembra quest?anno meno frequentato degli anni passati, salvo, appunto, quegli affollamenti ridicoli alla Mondadori, che altro non fa che riproporre una libreria in piccolo del negozio di via Viotti, parallela di via Roma, alla base del grattacielo fascista.
Esempio lampante di quanto sopra è quello di Stampa Alternativa, che chiude con un meno 20% degli incassi ed è scettica sui dati partecipativi della fiera che sarebbero, come sopra rilevato, stando alle informazioni diramate dagli organizzatori, ad un più 5% di visitatori. Se anche fosse, quest?affluenza si è senz?altro concentrata verso i grandi stands.
Infine ci chiediamo curiosamente come siano andati gli incassi di Lotta Comunista Edizioni, col suo stand (impietoso) in bella mostra.
Freddie
