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L’Anpi premia i delinquenti con l’appoggio delle istituzioni

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Nessuna novità. Abbiamo imparato a conoscere l’Anpi come un ente francamente inutile, nel 2013, che gode di finanziamenti statali nonostante il suo apporto nullo o al massimo polemico e deleterio nei confronti della società. I suoi membri ormai sono pochissimi tra quelli che hanno partecipato alla Resistenza: gli altri o erano bambini o sono figli e nipoti di partigiani. L’associazione dei partigiani è formata da gente che è partigiana soltanto nel modo di fare politica e nel carpire senza ragione finanziamenti pubblici.

La notizia di oggi è che i cosiddetti partigiani premiano 46 estremisti a Carrara. E nessun organo di informazione tradizionale, salvo il Giornale, ne dà notizia. È così che si festeggia in pompa magna, nella rossa Toscana, chi ha conti in sospeso con la giustizia. L’Anpi consegnerà infatti oggi dei riconoscimenti alle persone denunciate per aver prima interrotto e poi impedito un comizio di Francesco Storace. Nell’estate 2011 questi gentiluomini parteciparono ad una manifestazione non autorizzata in occasione di un comizio del leader de La Destra, a Marina di Carrara.

Successivamente, i 46 manifestanti vennero identificati e denunciati. Ma oggi, sabato 21 settembre, nella sala di rappresentanza del Comune di Carrara, saranno tutti premiati dai partigiani dell’Anpi e della Fiap (sì, ce n’è un’altra). A ciascuno verrà conferito un attestato come “cittadino esemplare nella lotta antifascista”.

“Come partigiano – ha spiegato il presidente provinciale dell’Anpi Giorgio Mori – credo che il gesto spontaneo, fatto da questi manifestanti nel 2011, si ricolleghi alla mia generazione che combatteva per la Resistenza”.

Il diploma, come riportano le agenzie di stampa, verra’ consegnato anche al presidente del Consiglio comunale Luca Ragoni e al Consiglio comunale stesso per aver offerto, all’unanimita‘, solidarieta’ ai manifestanti. Le istituzioni vanno dunque a braccetto con queste iniziative illegali che conferiscono premi a chi ancora deve essere giudicato nelle opportune sedi di giustizia per atti pei quali si ha ricevuto una denunzia.

Giorgio Mori, il presidente provinciale carrarese dell’Anpi ha ragione quando dice una cosa: che i disturbatori usano metodi che si ricollegano a quelli dei Partigiani, noti razziatori e stupratori, nonché inventori della fiaba romantica dell’aver liberato l’Italia dal cosiddetto ‘nazifascismo’.

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Redazione Elzeviro.eu

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