Se volete salvare il pianeta, spendete meno, consumate meno ed eliminate fisicamente i sovranisti.
Così dice Chef Rubio.
Tralasciando, per carità cristiana, il discorso dell’eliminazione fisica perché porterebbe allo scomodo quesito inerente a quale sia oggi, tra destra e sinistra, la costellazione ideologica esprimente il maggior grado di odio e intolleranza.
Nel merito, invece, qualcuno dovrebbe spiegare a Chef Rubio che i sovranisti sono coloro che vogliono relazioni economiche internazionali che siano regolamentate, bilaterali, delimitate a servizi e prodotti la cui importazione o esportazione siano valutate come utili dai governi nazionali e, infine, corrette da un ragionevole numero di misure protezionistiche.
bensì di una concezione del commercio internazionale fondata sulle regole e sul primato della domanda interna.
Chi invece adora la deregulation delle relazioni internazionali, la deregulation delle norme bancarie e finanziarie, il trattato transatlantico CETA, il WTO e il Trattato di Maastricht – tutte cose enuncianti e decretanti la circolazione deregolamentata di merci e capitali – e dunque adora il conseguente aumento della competizione globale dei mercati e quindi il dominio delle multinazionali e delle monoculture come in Amazzonia, sono proprio i suoi amici “di sinistra” ovvero i liberisti-globalisti.
Ma forse Chef Rubio si è confuso credendo che un presidente brasiliano di destra rispondente agli interessi di un altro paese (gli Stati Uniti), possa definirsi “sovranista”. E allora il cretino sono io, perché perdo tempo a ragionare sul post di un ignorante.
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