Politica interna

Ecco come riparte il turismo nella gabbia europea

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La Commissione Europea ha appena adottato il regime (non obbligatorio, ma altamente raccomandato) per l’ingresso nell’UE per i turisti stranieri quest’estate.

di Maurizio Blondet

Da sottolineare un punto essenziale: l’obbligo di una vaccinazione completa, fatta solo da uno dei vaccini approvati dal mondo libero. Ciò esclude, ad oggi, i vaccini russi. Di conseguenza, politicamente, l’UE continua a sollevare il suo Muro di Bruxelles ed economicamente a limitare l’ascesa dello Sputnik V, che è il secondo vaccino più autorizzato dopo AstraZeneca. La Covid è senza dubbio un’attività molto redditizia, che va tutelata a tutti i costi e soprattutto a scapito delle nostre libertà.

Nella sua grande misericordia, la Commissione europea ha deciso di aprire questa estate la porta ai turisti extraeuropei, soprattutto per ricostituire le casse dei paesi molto dipendenti dal turismo. Da notare che con un semplice test potranno entrare turisti provenienti da Paesi con una soglia di contaminazione inferiore a 75 ogni 100.000, che è significativamente inferiore ai dati ufficiali di Paesi europei come Grecia o Italia. Assurdità della situazione, se parliamo di un vero pericolo per la salute!

Per i cittadini di altri paesi il test

che deve comunque teoricamente garantire il carattere “sano” della persona non è sufficiente, sono sospettati a priori di essere potenziali pazienti, quindi pericolo per l’altro e devono essere vaccinati integralmente per entrare nel paradiso turistico che è l’Europa, con le sue maschere obbligatorie per le strade, i suoi negozi e ristoranti in bancarotta, le sue spiagge mascherate nel sud della Francia, in Spagna, Italia e Grecia, e il suo coprifuoco e l’esercito in armi per sgombrare i bar dove ci si assembra.

Intendiamoci, viaggiare in Turchia durante il rigido contenimento del Paese è un grosso problema, visto che le misure non riguardano i turisti. Sicuramente è un po ‘come andare in uno zoo umano.

Insomma, l’ingresso in Europa va guadagnato! E siccome va meritato, non è per tutti. Come precisa il NYT, poiché la stampa europea è molto discreta su questo, non tutti i vaccini sono uguali, quindi non tutti quelli vaccinati saranno eletti.

In altre parole, i vaccini russi, che non finiscono mai di essere analizzati dall’OMS e dall’Agenzia europea per i medicinali, non sono nell’elenco. Geopolitica del vaccino e del suo Brussels Wall, è anche una manipolazione del succulento mercato Covid. Perché il vaccino russo Sputnik V è entrato nella top 3 dei vaccini contro il coronavirus più autorizzati all’estero: AstraZaneca è autorizzato in 49 paesi, Sputnik V in 45 e Pfizer in 43.

Imporre un elenco di vaccini specifici che condizionano l’accesso all’UE sta distorcendo direttamente il mercato e favorendo questi vaccini, e la  scelta non è legata alle loro prestazioni, visti i buoni risultati del vaccino russo.

Sicuramente, non ci sono piccoli profitti nemmeno nel meraviglioso mondo di Covid.

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Redazione Elzeviro.eu

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