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Siamo tutti contentissimi, l’Italia è ora più felice non solo per il governo finalmente costituito, ma soprattutto per la benedizione obbligatoria che è arrivata dall’Unione Europea.

Il Presidente Ue Van Rompuy si è così espresso: “Il nuovo governo sarà in grado di assicurare la stabilità politica di cui l’Italia ha bisogno“. Un netto trionfo dei benpensanti e di coloro che vivono con l’immagine di una grande Ue quale organo giudice  morale dei nostri destini ed unico supervisore per la nostra crescita. Qua tuttavia non si vuol fare dell’anti europeismo banale ed urlato, molto in voga e di moda in quest’ultimo periodo di instabilità economica; in questa sede si vuole fare una critica costruttiva della realtà europea, in particolare di alcuni errori operati dall’Unione in ambito economico, e di un atteggiamento troppo spesso prevaricatorio nei confronti della volontà popolare dei singoli Paesi.

Parliamo in particolare dell’atteggiamento ostile che l’Ue e i suoi membri hanno riservato negli ultimi due anni del Governo Berlusconi, atteggiamento che ha ovviamente fomentato l’ondata mediatica scagliatasi contro il governo italiano legittimamente costituitosi e che ha contribuito alla fine dello stesso con immensa soddisfazione degli organi europei. Diversissimo è stato invece l’atteggiamento riservato al Governo Monti, guarda caso non legittimato dalla volontà popolare, il quale ha ottenuto l’immediata benedizione per il proprio operato insieme alla schiera di giornalisti di regime improvvisamente riscopertisi montiani accaniti.

 L’azione di ingerenza  esercitata dall’Ue ha continuato a farsi sentire anche nel periodo che ha preceduto le ultime elezioni politiche italiane, attraverso frecciatine e messaggi velati lanciati contro il movimento fondato da Beppe Grillo, colpevole di cavalcare il disagio sociale in un’ottica anti europeista.

Potremmo infine mettere la mano sul fuoco che in caso di un’eventuale vittoria alle politiche dei grillini, non ci sarebbe stata la stessa benevola reazione da parte del Presidente Ue, ma probabilmente avremmo assistito a patetiche scene di demonizzazione del nuovo Governo legittimamente eletto.

L’Ue va rivista, sia negli strumenti economici utilizzati, ma soprattutto negli atteggiamenti; tale organo deve diventare super partes e appoggiare la volontà dei popoli europei in maniera assoluta, senza esprimere le proprie preferenza politiche.

di Gabriele Tebaldi

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Redazione Elzeviro.eu

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