Il Quirinale ha ricevuto i vertici del
Pdl, in merito allo scontro sempre più duro nelle aule del tribunale tra
Berlusconi e le toghe da lui definite rosse.
Ciò ha mandato letteralmente su tutte le furie il leader del M5S Beppe Grillo, il quale ha definito vergognoso l’atteggiamento di Napolitano, che ha preferito accogliere Alfano invece che presentarsi in televisione ed urlare il suo disgusto per la quantità di parlamentari negli uffici giudiziari.
Nell’invettiva Grillo non risparmia nemmeno il Pd meno elle, colpevole di aver passato tutto il post elezioni a parlare di inciuci e poltrone invece che di lavoro e soluzioni economiche.
Il tutto secondo il leader dei grillini sarebbe stato eseguito grazie alla complicità dei media italiani, ritenuti da lui i peggiori d’Europa, i quali avrebbero ormai completamente dimenticato il peggiore scandalo economico della Repubblica (Monte dei Paschi di Siena), concedendogli giusto un trafiletto ogni tanto.
Certo è difficile dargli torto, il succo della questione non è cambiato: l’impegno verso il popolo viene messo in secondo piano da una parte per difendersi dagli attacchi più o meno politici della magistratura, dall’altra è accantonato con la scusa di dover formare un’improbabile alleanza a suon di poltrone.
Se questa non è la fine dei vecchi partiti è comunque parte del loro inesorabile declino, cui solo nuove elezioni darebbero una conferma definitiva.
