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Conoscete il concetto di popolo sovrano?

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Il gesto che ha compromesso la carriera del ventenne Katidis
In risposta all’articolo uscito quest’oggi su “Il Sole 24 ore”, di Alberto Negri (articolo peraltro molto simile, in alcuni tratti addirittura uguale, ad uno edito ieri su “Il Fatto Quotidiano” riguardo al medesimo argomento).

Sul giornale che dovrebbe trattare di materia economica, e ad oggi dovrebbe riempire fiumi e fiumi di pagine, è stato stilato un necrologio melodrammatico sul futuro dell’Europa.
Viene infatti preconizzato un tetro futuro fatto di ritorni nazisti e fascisti, anzi mescolati insieme il più delle volte per far paura, intervallati da un crescente ed incontrollabile razzismo sfrenato che il nostro continente coverebbe.
A suscitare pensieri così cupi nella mente del giornalista sarebbero stati due episodi in particolare.
Nel primo caso trattasi del saluto definito “nazista” effettuato dal giocatore dell’AEK Atene Giorgos Katidis, come esultanza per il gol vittoria della sua squadra,( in realtà il saluto non è stato accompagnato da nessun motto o coro riconducibile all’epoca nazista e quindi non può essere classificato come tale). Il giocatore si è scusato immediatamente, ma nonostante ciò è stato punito dalla Federazione greca con l’esclusione a vita dalla nazionale, scelta secondo noi troppo pesante rispetto al gesto del giocatore che in pratica non ha “torto il capello a nessuno”.
Un episodio sul quale semmai ci sarebbe da discutere sull’eccessiva severità della Federazione greca dà invece lo spunto al giornalista per entrare nel suo universo di fantasia mista a visioni apocalittiche.
Tale Alberto Negri effettua un’amalgama sconnessa tra il saluto del giocatore e la presenza nel Parlamento greco del partito Alba Dorata, come se fossero due rami malati della stessa radice infetta da estirpare.
Forse però il giornalista non ricorda che Alba Dorata ha preso il 7% dei consensi alle ultime elezioni, cosa che secondo le regole democratiche greche permette l’ingresso di diritto in Parlamento. Si può poi discutere sul programma, sullo statuto e sulle intenzioni, ma non senza prima aver messo nero su bianco che tale risultato è frutto della volontà popolare e nessun giudizio, di nessun giornalista qualunque, può influenzarla in alcun modo.
L’articolo continua poi con una condanna senza riserve nei confronti del premier ungherese Viktor Orban, colpevole di aver premiato con onorificenze tre personaggi della destra ungherese (è strano infatti, perché in Italia vengono premiati solo a sinistra), come se lo stesso fatto di essere di destra fosse una colpa terribile.
Ricordiamo che il premier ungherese è stato eletto dal popolo, ottenendo una larga maggioranza che gli permette ora di modificare la Costituzione ungherese (tra le altre cose non sarà più consentito ai partiti utilizzare spazi di televisione privata, ma dovranno tutti rimanere in  “territorio” pubblico).
Insomma c’è una cosa che pare irritare più di tutti il giornalista: il fatto che una nazione sovrana possa scegliere autonomamente una via politica non conforme ai dettami del perbenismo ecumenico europeista.
Peccato perché la volontà popolare è alla base della democrazia e la sua assenza porta al rafforzamento di poteri forti non democratici (come sta diventando appunto l’Unione Europea), che il giornalista invece tanto osanna.
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Redazione Elzeviro.eu

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