Ha ragione la Boccassini stavolta: sospendere il processo Ruby (per quanto sia un processo farsa) perché c’è la campagna elettorale non è legittimo impedimento.: B. non è candidato premier né segretario del Pdl. Ne è solo il padre, se volete “padre nobile”, pur non essendoci nulla di nobile in una creatura come il Pdl, partito unipersonale dove chi la pensa diversamente è invitato ad accomodarsi fuori. (E non si parla di Fini, che la pensava diversamente su tutto, ma si pensa alle più recenti primarie, con la dipartita di Crosetto e Meloni, per esempio…)
Eppure Longo e Ghedini si stracciano la veste intravedendo eventuali strumentalizzazioni mediatiche eccetera: il processo, ribadiamo, è farsesco poiché vorrebbe imputare Berlusconi, oltreché per concussione (e qui qualche estremo potrebbe palesarsi), altresì per prostituzione minorile; reato che non ha nemmeno senso ipotizzare nei confronti dell’ex premier, per il quale questa imputazione appare invece apposta a fini politici da magistrati parziali. Ma, perlomeno poiché imputa Berlusconi anche di integrare il reato di concussione, questo processo non andrebbe sospeso per motivi inadatti e finanche futili come la campagna elettorale in corso.
Si cerca forse di giungere all’agognata prescrizione, in questo caso ancora lontanissima? A pensar male si fa peccato, ma (prima o) poi ci si azzecca.
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