Se le tv fossero state nella proprietà del Matteo Renzi, senza dubbio lui si sarebbe visto meno. Più che ingombrante definirei la sua presenza opprimente.
Una logorroica esondazione. In questa Italia dove ormai da tempo va di moda il lifting o rifarsi la faccia insieme alla verginità politica, attraverso una semplice dichiarazione d’intenti o voilà cambiando il nome del partito. Così gli storici eredi designati del Pci, celebrano “mirabile visu” le primarie all’americana: di quella tanto ostile democrazia diretta che hanno denigrato per decenni da ragazzi.
E diciamolo infine si può mutare idea nella vita, anche se in tal caso sembrano passar “di pala in frasca”. Abbiamo ordunque assistito a questo fasullo e ridicolo duello tra il democristo Matteo don Camillo e il Peppone emiliano alla Bersani. I quali poi alla fin fine da copione, trovavano pur sempre un accordo. Queste preliminari votazioni sanno alquanto di buffonata yankee; tant’è che negli States servono in specie a raccogliere denari per i candidati oltre che il consenso. Invece quelle del Pd appaiono davvero il pomposo festival dell’aurea mediocritas! Magari lo scontro all’arma bianca è tra le potenti lobbies che sostengono ed appoggiano i due personaggi favoriti. Le fedeli coop rosse dell’Emilia pro Bersani, versus gli hedge founds con detassata sede alle Cayman islands del sindaco gigliato. Una guerra feroce per prendersi gli appalti, i favori, le clientele, i privilegi ed i profitti. Perchè chi va a votare fra tali elettori, non ha di certo a cuore i problemi nazionali bensì soltanto quelli delle proprie tasche di famiglia. E di cosca. Un esercito di raccomandati bramosi nel cercare vittorie nei concorsi, candidature e assessorati, presidenze strapagate e consulenze. A cui in fieri s’aggiungeranno una bella fetta degli ormai miseri sfollati e senza tetto dell’evaporato Pdl.
Figuriamoci se l’augurabile riscossa civica del popolo italiano, passa per le sozze mani di Romano Prodi, Alessandro Profumo, di Penati o Chiamparino. Questa è una corrotta classe dirigente che ci ha reso poveretti, mentre le casate loro sguazzano nell’oro! Non vale di sicuro per tali approfittatori patentati il famoso aforisma del samurai Mishima, “sta scritto nelle stelle ch’è valoroso il pino che non cambiò colore sotto il peso della neve“. Costoro menzionati muterebbero colore in guisa di camaleonti perfino sotto il sole. Poi di Renzi scriverà nei suoi squallidi libri Bruno Vespa proprio ciò che pensiamo di Giannetto: sotto il vestito niente. |
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