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In perfetto stile badogliano il Movimento 5 Stelle ha concluso il suo valzer di giravolte a Bruxelles.

Ci hanno provato. Hanno tentato di abbandonare il gruppo parlamentare “Europa della Libertà e della Democrazia Diretta” (EFDD) come fossero degli appestati da lasciare in quarantena. Entrare nell’ALDE (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) era l’obiettivo dei pentastellati. Il motivo? Il partito di Farage, l’Ukip, secondo quanto scritto sul blog di Beppe Grillo, avrebbe raggiunto il suo obiettivo lo scorso giugno 2016, con la vittoria del Leave nel Referendum britannico. L’Ukip, principale forza politica dell’EFDD insieme ai 5stelle, avrebbe passato i prossimi anni, secondo Beppe Grillo, concentrandosi più sulle sorti del Regno Unito piuttosto che sul futuro assetto europeo. Una giustificazione che pare molto forzata.

Sul blog del comico genovese si fa poi un’analisi prettamente numerica sul peso che avrebbe avuto l’EFDD in seno al Parlamento. Il 20%, secondo Grillo “molto poco”. È stata dunque inviata una richiesta ufficiale per entrare a far parte del gruppo ALDE, che rappresenta una delle ali più euroestremiste in seno al Parlamento europeo. I 5 stelle avrebbero dunque messo sotto al tappeto buona parte del loro programma politico per “poter contare di più”. C’è più di un sospetto invece che il tentativo sia stato puramente di natura economica. Rinunciare all’appartenenza ad un gruppo parlamentare avrebbe comportato la perdita di un milione e 300.000 euro all’anno. Cifra che avrà sicuramente pesato nelle decisioni dei vertici pentastellati.

L’ALDE ha però rifiutato la richiesta dei 5stelle ritenendo, a ragione, che ci fossero “troppe differenze” tra i programmi politici. In effetti si sarebbe arrivati al grande paradosso di ritrovare Partito Democratico e 5stelle all’interno dello stesso gruppo parlamentare. Una posizione difficile da spiegare agli elettori del Movimento grillino. Dunque dopo il rifiuto dell’ALDE, Grillo ha deciso di fare marcia indietro e supplicare Nigel Farage di riaprirgli le porte dell’EFDD. L’eroe della Brexit ha acconsentito, ponendo delle condizioni. Rinuncia alla vicepresidenza dell’EFDD, rinuncia al controllo delle attività degli eurodeputati e impegno nel portare in Italia referendum analogo a quello svoltosi nel Regno Unito.

Una batosta per un movimento che si stava emancipando dal fronte dei “populisti”.

Non può ora non scattare una certa riflessione sul Movimento 5 Stelle, in seguito a queste rocambolesche giravolte. Il sospetto che questo movimento sia in realtà un grande bluff si fa sempre più certezza. Il sospetto che i pentastellati con le loro ambigue posizioni, confermate ai vertici, ma smentite alla base, o viceversa, siano in realtà più che funzionali al sistema e all’establishment. I 5 stelle hanno canalizzato nei binari legali l’indignazione popolare, distraendola così da eventuali propositi più sovversivi. Un bel favore per tutti coloro che occupano in maniera illegittima gli scranni di Governo e Parlamento e dettano l’agenda politica italiana in sfregio alla Costituzione sovrana. 

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Redazione Elzeviro.eu

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