Salvini svela il suo vero volto: “Serve meno Stato!”

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Nella giornata della festa dei lavoratori il Segretario del Carroccio ha deciso di buttare giù il velo e svelarsi per quello che è. Questo il suo post su Facebook “Primo Maggio, Festa dei Lavoratori. Che ipocrisia vedere in piazza quei sindacati, CGIL, CISL e UIL, che sono fra i primi responsabili del disastro italiano di oggi.

Piu che ai lavoratori, troppo spesso i sindacalisti hanno pensato a difendere e promuovere gli amici degli amici, o loro stessi. Dov’era questa gente quando veniva votata la Legge Fornero? Prima votano a sinistra, poi se ne pentono…E vanno in piazza con centri a-sociali e migranti…Meno tasse, meno burocrazia, meno Stato e meno Sindacato. Un saluto ad artigiani, commercianti, agricoltori, partite Iva e autonomi, un saluto a precari, sfruttati e disoccupati. E un saluto a chi anche oggi, nonostante Renzi, lavora!“.

Li messa tra le righe, quasi nascosta, c’è un’affermazione che fa accapponare la pelle. Meno Stato. Dunque anche lui come Renzi, come Monti, come Prodi, come D’Alema e come Ciampi, ambisce alla distruzione del welfare, per un sistema all’americana dove chi ha più soldi sopravvive e chi è povero soccombe.

Sarà stata la recente visita al candidato Donald Trump a convertire il fu Matteo Salvini? Sappiamo però che il discorso politico del Matteo leghista è sempre stato molto fumoso. Il tema dell’immigrazione viene sempre trattato sulle conseguenze, e mai sulle cause; il che introdurrebbe finalmente un dibattito sulla necessità dell’alleanza con gli Stati Uniti (le cui guerre fisiche ed economiche sono la prima vera causa dell’immigrazione).

Eppure Salvini non ha mai messo in discussione la sudditanza che Roma ha nei confronti di Washington, anzi. Lo Stato è l’unico baluardo che si frappone tra la comunità dei popoli e le multinazionali plutocratiche. Chi auspica lo smantellamento del welfare e quindi di tutti quei servizi che possono raggiungere qualsiasi cittadino senza dover stare nella logica del profitto, sta indubbiamente dalla parte della plutocrazia. Oggi Salvini pare aver scelto il suo schieramento.