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Il sindaco Marino succube della violenza hooligans

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Piazza di Spagna è stata distrutta, la celebre fontana del Bernini ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti si è trasformata in orinatoio olandese e discarica a cielo aperto. Sono bastati qualche centinaio di tifosi senz’armi né addestramento militare per replicare, seppur in piccolo, il “sacco” di Roma di lanzichenecca memoria.

Nella giornata di ieri Roma e l’Italia hanno mostrato al mondo tutta la loro debolezza: ancora non riusciamo a capire come la prefettura di Roma, il sindaco Marino e il ministro degli Interni Alfano non siano riusciti a predisporre una risposta adeguata per l’arrivo dei tifosi olandesi. Tutt’oggi ancora non si capisce a chi debba fare capo la responsabilità di quanto successo, dato che Ignazio Marino si sta spalleggiando con Alfano questa patata bollente: “La gestione della sicurezza ha falle grandi e intollerabili, ieri ci sono stati altri episodi di violenza, stamani (riferito a ieri 19/2) prefettura e questura hanno assicurato che era tutto sotto controllo, abbiamo visto cosa è successo“, così si è espresso il sindaco di Roma scaricando tutta la responsabilità al Ministero degli Interni, come se il primo cittadino della Capitale non avesse strumenti per intervenire.

In ogni caso il bilancio degli scontri è stato grottesco: cinque contusi tra i tifosi olandesi e ben tredici agenti della nostra sicurezza feriti! Questa disparità di risultato ci conferma che le nostre forze di sicurezza non sono per nulla addestrate per contrastare questa guerriglia urbana tipica del fenomeno hooligans. Solamente 28 hooligans sono stati fermati e arrestati mentre gli altri 300 hanno potuto godersi la partita in santa pace per essere poi comodamente scortati in Olanda da voli charter appositamente organizzati (il tutto finanziato ovviamente con le nostre tasche). Il sindaco Marino crede di fare la voce grossa quando invita l’Olanda a stracciare i passaporti dei supporters del Feyenoord, anche se dimentica che il passaporto a nulla serve ormai per circolare in Europa.

La sicurezza italiana è ai livelli del terzo mondo, sono numerosissimi gli esempi di improvvisati teppisti che con poca organizzazione sono riusciti a mettere a ferro e fuoco intere città: ci sono riusciti i black block durante il G8 di Genova, c’è riuscito Bogdanov allo stadio Marassi di Genova e ci sono riusciti ieri gli olandesi proprio nella nostra capitale.

Per dovere di cronaca ricordiamo che circa due anni fa i tifosi della Lazio in trasferta a Varsavia per molto meno (“rumore, schiamazzo, ostacoli nell’uso del marciapiede da parte di altri pedoni” così recitava il capo d’accusa) vennero arrestati in massa dalle forze dell’ordine polacche. 200 tifosi italiani arrestati, senza motivo apparente, di cui 50 vennero rilasciati subito dopo l’identificazione, altri sono stati liberati nei due giorni successivi, mentre 20 sono rimasti dietro le sbarre di Varsavia per due mesi circa. Un trattamento disumano cui non fece seguito nessuna ritorsione da parte del nostro governo sempre pronto sul piano internazionale a ricevere schiaffi da tutti come ieri.

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Redazione Elzeviro.eu

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