Per un’Italia migliore

Ci vuole la forza ed il coraggio di tirar fuori il programma dal cassetto per presentarsi alle elezioni, ma poi se ci sono i numeri arriva tutto il resto.

C’è un potenziale movimento di cui emerge a tratti solo la punta dell’iceberg, che non manca di idee, ma è carente per quanto riguarda i fondi necessari per farsi conoscere ed incidere nell’opinione pubblica. Le tante italiette che sono state proposte durante il governo tecnico di Monti (e di re Giorgio), definito l’annus horribilis che siamo stati costretti a subire a causa di un parlamento succube ed inetto, sono andate tutte in malora, fagocitate dall’Italia “nuova” di Renzi, che pare diventato il giovane padre della 3° Repubblica.

Sparita dalla scena l’Italia “Futura” di Montezemolo, quella “Libera ” di Stracquadanio (ex pasdaran di Berlusconi), quella “Concreta” di Bruno Tabacci e quella “Giusta” di Bersani, c’è ora Corrado Passera che sta proponendo la sua con un nuovo aggettivo che ci pare poco azzeccato (“Italia Unica”), vantandosi di essere in grado di “smuovere” 100miliardi di euro. (Senza dirci come).

A parte “Forza Italia” , che non riuscirà più a raggiungere i risultati di 20 anni fa, tocca a noi proporre un’Italia migliore. Se mai gli automobilisti si rendessero conto che coesi (come già hanno capito chi fa parte del movimento) godrebbero di una forza potenziale in grado di mettere i partiti all’angolo per rivendicare i loro diritti di cittadini e di consumatori, sulla carta le elezioni sarebbero già vinte. Siamo consapevoli che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma chi rinuncia a lottare ha già perso, mentre per i combattenti non è mai detta l’ultima parola.

La Ue – Bce è la nostra rovina, non un’opportunità per crescere economicamente come sostiene Renzi. Basta guardare in faccia la realtà per capire che ci vuole una vera rivoluzione.

di Giuseppe Franchi     N.a.a.