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Fini prova a rialzare la testa

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La testa l’ha tirata fuori dalla sabbia dove l’aveva nascosta dopo la débâcle delle elezioni politiche del 2013.

La batosta indegna ricevuta il  25 febbraio 2013 sembra però che abbia ormai raffreddato la cocente ed infiammata delusione. L’ex per eccellenza della politica ha infatti parlato davanti ad un pubblico pagante e seduto in poltrona alla convention “Partecipa” organizzata a Roma.

Fini ha detto quello che voleva dire e l’ha detto benissimo, facendo appello all’aplomb che lo contraddistingue. C’è da rilevare come l’ex vicepremier sia però apparso triste, specie quando gli hanno fatto notare che non è stato invitato alla commemorazione di GiorgioAlmirante (centenario della nascita). S’è limitato a dire che lui è stato l’ultimo segretario del MSI (17/12/1987) designato dal capo carismatico della destra e che molti non lo ricordano.
O più probabilmente molti si ricordano i successivi tre partiti che è riuscito ad affondare dopo il Msi.
Adesso vuole fare l’allenatore di una squadra che non c’è, ma secondo il quotidiano “Il Tempo” la sua voglia di tornare in campo è stata un flop.

Ricominciare da zero girando l’Italia per “tastare il polso ai cittadini” che lo ritengono il responsabile della caduta di un governo granitico stravotato dalla gente, dopo aver tradito amici, partito ed l’elettorato è un’impresa da fachiri. Aveva un’autostrada davanti, un rettilineo che lo portava dritto dritto a succedere a Berlusconi senza troppa fatica, invece è andato a sbattere sfracellandosi sul guard rail. Il resto è noto.

Siamo nelle mani di Renzi che continua a mentire, spacciando per un successo ciò che è riuscito a portare a casa dal summit europeo, mentre in realtà è stato costretto a firmare un documento per ridurre il debito pubblico che a settembre lo costringerà a fare una manovra di 25miliardi di euro. I dati macroeconomici sono spaventosi, ma non si sente mai un discorso che tenti di provvedere in qualche modo a questo andazzo con un vero cambiamento di direzione. Le riforme di Renzi sono una buffonata che non sposta di una virgola l’economia imposta dalla Ue, che continua a parlare tedesco.
Solo il conservatore Cameron (tenendosi ben stretta la sterlina) s’è dichiarato pronto ad uscire dall’inciucio europeo, e c’è da sperare che lo faccia presto. Sarebbe uno scossone anche per gli altri succubi, che potrebbero portare ad una svolta . Staremo a vedere. Giuseppe Franchi Naa

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Redazione Elzeviro.eu

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