Si parla più di calcio che di politica

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Il tifo per i mondiali contagia pure Obama, che ha incitato in modo caloroso la squadra USA in TV, anche se dalle loro parti la palla è più ovale che rotonda. Per noi i campionati del mondo di calcio sono terminati, ma gli strascichi dureranno ancora a lungo,
mettendo in secondo piano tutto ciò che accade ai vertici europei, peraltro privi di stimoli.

Noi cittadini siamo arcistufi di sentir ripetere dalla renziana Simona Bonafè (fortificatosi con le 288mila preferenze alle europee) che il PD porta avanti le riforme che chiedono i cittadini. La gente non ne pò più di ascoltare fandonie, ma vuole solo non vedere sempre il portafoglio vuoto per poter, dopo anni, tirare un po’ il fiato. La gente del bicameralismo perfetto o imperfetto se ne frega, come pure in gran maggioranza ella legge elettorale.

Adesso metteranno pure un balzello sui computers per racimolare denaro, mentre le persone comuni, salassate dall’IMU-TASI-TARI continuano a ridurre i propri consumi. Persino al sabato nei mercati rionali c’è meno gente che affolla le bancarelle, un segno tra i tanti che i cittadini hanno paura del futuro, non depongono le loro speranze in Renzi che snocciola fanfaronate a tutto spiano , né tantomeno credono che possa compiere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. La crisi continua a mordere nella carne viva , quindi si dovrebbero squalificare i politici così come si fa con i calciatori “cannibali”.

Chiellini ha perdonato Suarez ed ha dichiarato che la punizione è stata eccessiva, ma gli italiani non sarebbero altrettanto magnanimi con i loro aguzzini, che oltre a salassarli ripetutamente li prendono pure per i fondelli. Se mai alcuni onesti, paradossalmente, riuscissero ad entrare nella stanza dei bottoni, sarebbero costretti ad esclamare: “oh Dio, ci siamo entrati, ma i bottoni non ci sono, li hanno rubati coloro che ci hanno preceduto”. Giuseppe Franchi Naa