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Rivoluzione monetaria o morte dell’Italia

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Le origini della “destra e della sinistra ” risalgono al 1861, quando a Torino si insiediò il 1° parlamento italiano. Com’era in uso dai tempi della rivoluzione francese (1789), Cavour e i suoi, liberali moderati e fedeli della monarchia sabauda, considerandosi conservatori, presero posto nei banchi di destra. Ovviamente in quei tempi, rivoluzionari erano i repubblicani. Subito dopo il 1946, erano i comunisti i veri rivoluzionari, mentre i moderati erano conservatori. Reazionari, perchè volevano tornare al regime precedente, erano i nostalgici del Fascismo.

E ora dove lo mettiamo Renzi? La fede politica d’un tempo s’è persa per strada, il voto di appartenenza ideologica non esiste più, come del resto sono scomparse le matrici storiche. Con la globalizzazione attuale in atto si è persa l’identità nazionale ed il pianeta va di corsa: in 5 minuti su internet si possono comprare mobili nel Lichtenstein , ma altrettanto velocemente si può perdere il lavoro. Si possono definire rivoluzionari i no-global che devastano le città in segno di protesta e i pasticcioni pentastellati? Rivoluzionari veri , oggi, possono essere solo quei pochissimi e inascoltati che vogliono mettere fine al secolare strapotere delle banche private che strozzano gli stati con il debito pubblico.

L’emissione della moneta va tolta alla banche private e restituita allo stato, cioè al popolo. Il vero traguardo da raggiungere è quello di riappropriarsi della sovranità monetaria, facendo in modo che lo stato ritorni ad emettere moneta, non che deleghi una banca privata in sua vece. Questo sistema monetario è un capestro che crea dal nulla una moneta virtuale accettata da tutti. Non è che si devono togliere i soldi depositati in banca, ma incominciare a creare monete complementari ed usarle per i prodotti di consumo locale (nel mondo ne esistono già oltre 5mila).

Lincoln finanziò la guerra civile americana con banconote stampate dallo stato, i famosi greenbacks (ma venne ucciso); la stessa sorte toccò a Kennedy nel 1963 , dopo avere emesso i famosi “dollari del popolo” che Johnson si affrettò a ritirare sostituendoli con quelli emessi dalla Fed. Il sistema bancario è come il filo spinato ad alta tensione: chi lo tocca muore. In Italia, il senso della Patria (sostituito con la parola “paese”) è morto l’ 8/9/’43: non interessa più a nessuno morire per una bandiera o per un ideale, ma per i soldi ed il potere si continua ad ammazzare. Potrà sembrare fantapolitica l’abbattimento di un sistema monetario che ci opprime da più di tre secoli, ma la libertà dei popoli, la vera rivoluzione del XXII secolo, può essere solo quella monetaria. Giuseppe Franchi Naa

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Redazione Elzeviro.eu

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