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Finalmente responsabilità civile per i magistrati: passa emendamento alla Camera

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Neanche il tempo di godersi i festeggiamenti della vittoria alle europee e il Pd già si trova con le spalle al muro alla Camera. E’ passato infatti un emendamento della Lega Nord riguardo la responsabilità civile dei magistrati, con 187 voti favorevoli e 180 contrari. Tale emendamento così modifca l’articolo 26 sulla responsabilità civile: “Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni – si legge nella norma – ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale. Costituisce dolo il carattere intenzionale della violazione del diritto“.

Colpo basso dunque per la casta della magistratura che si trova così di fronte a una situazione completamente nuova rispetto alla precedente tranquillità. Infatti il vigente codice civile (prima di quest’ultima modifica) prevedeva la responsabilità civile solo nei casi di dolo, frode e concussione. In pratica in tutti i casi in cui l’azione del magistrato ha volontariamente come fine una condanna ingiusta. Viene esclusa da queste possibilità la “colpa grave“, a differenza di di tutti gli altri funzionari e impiegati dello Stato. Il referendum del 1987 ha limitato questo “privilegio” dei magistrati ampliando anche alla colpa grave la possibilità da parte del cittadino di essere risarcito, anche se una legge del governo ne aveva notevolmente attenuato la consistenza.

Eppure l’azione di rivalsa dello Stato nei confronti del magistrato non può in ogni caso andare oltre la somma di un terzo di un suo stipendio annuo. Un po’ pochino per chi ha volutamente o meno rovinato la vita di qualche innocente. Confidiamo che l’inziativa intrapresa dalla Camera sia solo l’inizio di un cammino verso l’eliminazione dell’impunità per chi sbaglia, anche se chi sbaglia indossa toga e parruccone. 

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Redazione Elzeviro.eu

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