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Studenti si ribellano ai banchieri e all’alta finanza

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E’ riecheggiata finalmente nella stantia aria europea una voce libera e fuori dal coro. Un nutrito gruppo di studenti delle facoltà inglesi di economia, insieme a professori e ricercatori, ha lanciato una battaglia intellettuale attraverso un manifesto. Iniziativa studentesca intellettuale per il pluralismo nelle scienze economische (Isipe) è il nome del movimento, che ha già trovato largo seguito in altri trenta paesi del mondo, con oltre sessanta associazioni.

Dopo anni, anzi ormai decenni, di costante crisi economica, precarietà e disoccupazione alle stelle, qualcuno si è finalmente destato e ha compreso la fallacia delle teorie economiche blaterate come dogmi assoluti.

“Stabilità, equilibrio e razionalità” tuonano da sempre i baroni d’economia, pur contrastando in maniera sempre più netta quanto il mondo reale dà prova ai nostri occhi nella quotidianità. Il pensiero unico e dominante recitato nelle aule accademiche è quello neoliberista, consacrato con nella Scuola di Chicago, ma mai legittimato dalla realtà dei fatti. “Nessuno prenderebbe seriamente in considerazione un programma di laurea in psicologia focalizzato solo sul Freudianesimo“, così parlano gli studenti inglesi per bocca del manifesto.

Come si studiano sullo stesso piano Nietzsche e Marx, Dante e Manzoni, così si dovrebbero insegnare le teorie di Friedman al pari di quelle di Keynes, List e Schacht. Studenti di economia lobotomizzati concludono il quinquennio accademico con la convinzione che la scienza economica sia esatta e che l’omo oeconomicus sia razionale e prevedibile in ogni suo comportamento. Escono pronti come modellini per servire i loschi piani dell’alta finanza e dei grandi aggregati bancari, di modo che il sistema si possa autoalimentare da solo.

La legittimazione del pensiero dominante ha portato alla crisi del 2008, che ha spazzato il benessere della classe media, ha reso i poveri ancor più poveri, ma caso strano ha arricchito ancor di più l’1% della popolazione mondiale (i super ricchi). Questo nobile gruppo di studenti rinforza così il nucleo composto già dagli euroscettici, persone che di fronte all’evidenza di una crisi inarrestabile vogliono sovvertire in un modo o nell’altro lo status quo.

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Redazione Elzeviro.eu

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