Questa è la risposta che Renzi ha dato a Vespa durante la trasmissione “Porta a Porta ” del 13 marzo. Abbassare L’IRPEF a coloro che ormai sono considerati zavorra del mondo globalizzato, è cosa da non fare. Numeri alla mano, nel 2011 un ex insegnante con la pensione lorda di 1627, 65 euro al mese, ne percepiva 1287,26.
Nel 2012 solo più 1281,09 e nel 2013 (grazie al blocco delle indicizzazioni decretato da Monti ed all’aumento delle addizzionali regionali e comunali, per far fronte alle spese costantemente in aumento, ne sono rimasti 1270,13. A farla breve, per arrivare a 1282,33 (5 euro in meno rispetto a tre anni prima), si è dovuto attendere il 2014. Queste sono le cifre incontrovertibili dello sciagurato governo europeista montiano, che oltre ad aver allungato a 67 anni l’età pensionabile , ha pure prodotto un gran numero di esodati (senza lavoro e senza pensione), a cui s’è posto rimedio solo in parte senza conoscerne esattamente il numero.
Elargire una pensione adeguata a chi ha lavorato e versato contributi è un atto di civiltà, non un regalo, ma i politici sono troppo affacendati a discutere sulla legge elettorale, sulla parità di genere e sull’introduzione delle preferenze nelle schede ed a tutto il resto non fanno caso. Invece di vergognarsi continuano a parlarsi addosso come gigioni impenitenti per conservare i loro privilegi di casta.
Per tartassare i pensionati basta un decreto, per frugare nelle tasche dei parlamentari si creano commissioni aleatorie che posticipano le decisioni, balbettano titubanti rimandando a dopo -chissà… quando…forse…bisogna vedere…- per lasciare le cose come stanno. Le batoste ai cittadini arrivano subito, ma l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti è già slittata al 2018 (nelle insulse modalità conosciute).
Gli 80 euro che Renzi vuole mettere in busta paga a 10 milioni di dipendenti italiani il 27 maggio ’14 sono stati accolti con molti applausi, ma all’orizzonte già si delineano le ombre lunghe sui tagli alle forze dell’ordine, alla sanità ed ai trasporti. Presto con tutta probabilità si accorgeranno tutti che Renzi non è il fenomeno che alcuni credono, ma che apparterrebbe alla categoria dei fanfaroni con una bella faccia tosta.
Noi automobilisti, Naa